Archivi tag: Gian Luca Zattini

[Forlì] Fratelli d’Italia apre la nuova sede

Dai media locali si apprende che i post-fascisti di Fratelli d’Italia sabato 20 gennaio 2024 hanno inaugurato la loro nuova sede nella città di Forlì, in Corso Diaz 23. Assieme ai dirigenti del partito di Giorgia Meloni, come  Alice Buonguerrieri, deputata e presidente di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena, era presente anche il sindaco, Gian Luca Zattini.

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[Forlì] Bodycam e Taser alla polizia, le tecnologie al servizio della repressione

Nuove armi e tecnologie in dotazione alle forze del (dis)ordine. A gennaio i giornali locali, riprendendo l’annuncio in pompa magna dato dal sindacato di Polizia Siulp, hanno fornito la notizia che, entro febbraio i poliziotti delle Volanti della Questura di Forlì e del Commissariato di Cesena (circa 260 poliziotti operativi in provincia di cui 80 quelli di Cesena) saranno dotati del Taser, la pistola che immobilizza con impulsi elettrici, e della Bodycam indossabile sulla divisa di servizio.

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Il Comune di Forlì riqualifica monumenti e architettura fascista

Ci risiamo. A Forlì il Comune si appresta a spendere ingenti fondi pubblici per “riqualificare” le consuete brutture fasciste. Periodicamente le amministrazioni di questa città – in passato quelle di centro-sinistra, ora quella di destra a trazione Lega-Fratelli d’Italia – han pensato di gettare milioni di euro per ridare fasto a monumenti che celebrano una infame dittatura assassina e guerrafondaia. Così aquile, fasci littori, scritte e giuramenti incisi su pietra o su muro, che in altre città alla fine della guerra sono stati giustamente abbattuti o scalpellati via come il regime che li aveva voluti per celebrare sé stesso, a Forlì sono invece stati restaurati a scadenza periodica per attrarre un certo tipo di turismo (sappiamo quale), togliendo soldi da altri settori di spesa pubblica, come ad esempio le case popolari.
Vediamo una continuità tra le varie amministrazioni nel dare risalto a questo tipo di operazioni, ma in questo ultimo caso leggendo le dichiarazioni sui giornali per quanto riguarda la prossima “riqualificazione” del monumento di Piazzale Vittoria non possiamo non notare come il linguaggio usato dai rappresentanti del Comune di Forlì per presentarla esprima toni celebrativi e una fraseologia diremmo quasi nostalgica che la dicono lunga sui propositi dei “riqualificatori”.

ANTIFA FORLÌ-CESENA

 

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Forlì: il Comune spende i soldi pubblici per riqualificare i simboli del ventennio fascista

A metà gennaio di quest’anno l’amministrazione del Comune di Forlì ha dato il suo via libero al progetto di restauro dei lampioni di Piazza Saffi (e anche di quelli di Piazzale della Vittoria).
Si tratta dei lampioni messi lì nel 1933 dal regime fascista e da cui il 18 agosto 1944, dopo essere stati uccisi e impiccati, furono esposti i cadaveri dei partigiani della banda Corbari: Silvio Corbari, Iris Versari, Arturo Spazzol e Adriano Casadei.
I lavori di restauro, che materialmente verranno avviati questa primavera e si concluderanno sembra entro l’anno, costeranno parecchi quattrini e il tutto per lucidare ed abbellire dei lampioni che recano ancora visibili le orrende effigi della dittatura (ovvero dei fasci littori in ghisa).

Il progetto della giunta forlivese, avvalorato dalla Soprintendenza, prevede che i vecchi pali deteriorati siano sostituiti, presi in custodia e tutelati perché, come affermato dall’assessore ai lavori pubblici Vittorio Cicognani, “rappresentano un patrimonio storico e architettonico indiscutibile della nostra città”.
Gli stessi pali saranno sostituiti con nuovi pali delle stesse dimensioni ma “tutte le componenti storiche ornamentali quali basamenti e decori in ghisa, fregi e targhe in bronzo, fioriere, tappi e braccetti porta corpi illuminanti verranno restaurate e messe a nuovo, verniciate e rimontate”.
In pratica, le effigi e i simboli fascisti verranno tirate a lucido e rimesse al loro posto, proprio come la targa che ricorda l’eccidio dei partigiani della banda Corbari messa nel dopoguerra. Come se fossero la stessa cosa.
È come se in Germania su edifici e strutture pubbliche si riapponessero le svastiche naziste!

Il Comune si giustifica affermando che il recupero avviene perché il tempo trascorso ha mostrato “evidenti criticità meccaniche ed elettriche”, ma siamo sicuri che l’effetto nostalgia abbia avuto il suo peso. Non dimentichiamoci che la giunta, oltre che dalla Lega sovranista e identitaria, è sorretta anche da Fratelli d’Italia, che non ha mai fatto mistero dei suoi riferimenti storici, e che vede come consigliere quel Francesco Lasaponara, ex leghista, che l’anno scorso augurava la morte per covid ai partigiani rimasti in vita.
Ma pensiamo anche che se ci fosse stata una giunta di centrosinistra al posto di quella di centrodestra, prima o dopo la scelta di riqualificare quegli orrendi orpelli sarebbe stata fatta comunque.
Forlì (e paesi limitrofi…Predappio su tutti!) è la città che ormai da tempo, più di tutte ha fatto della riqualificazione dei monumenti e delle architetture fasciste un volano per attrarre turisti (in camicia nera prevalentemente).
Quello dei lampioni è solo l’ultimo caso di quattrini pubblici che vengono stanziati e sperperati allo scopo. E nel recente passato ciò è stato fatto proprio da giunte di centrosinistra, e ampiamente tra l’altro.

La “riqualificazione” dei lampioni di Piazza Saffi avrebbe potuto essere finalmente il pretesto per sbarazzarsi di quelle simbologie, che come altre non sono mai state tolte al termine del ventennio fascista dall’Italia repubblicana. Ma dubitiamo fortemente che qualsiasi sindaco o qualsivoglia giunta avrebbe mai potuto mettere nell’agenda delle cose da fare la loro rimozione. Perché Forlì deve restare la “città del novecento”… obbligata a ricordare di un secolo intero un’unica cosa.

 

FONTE https://www.forlitoday.it/cronaca/progetto-riqualificazione-lampioni-piazza-saffi-piazzale-vittoria.html

Forlì, sul nuovo Regolamento di Polizia urbana e di “civile convivenza”

INDECOROSA È LA RICCHEZZA A FRONTE DELLA POVERTÀ,
IL VERO DEGRADO È MULTARE CHI VIVE LE CITTA’!

È stato approvato dalla giunta di centrodestra del Comune di Forlì (e con la complice astensione dei 5 Stelle e di Italia Viva) il nuovo “Regolamento di Polizia urbana e di civile convivenza” (!) che va a punire semplici comportamenti, che non necessariamente comportano dei reati.
Si tratta di un provvedimento, del tutto simile a quelli adottati da altri comuni (anche romagnoli), liberticida e repressivo, che non intende risolvere i reali problemi (povertà, mancanza di case popolari, caro affitti, precarietà, mancanza di spazi aggregativi liberi dalle solite logiche di profitto e di lucro…) e che si nasconde dietro paroline magiche senza significato come “decoro” o la formula vuota e retorica della “lotta al degrado”.
Un provvedimento che fu già proposto tempo fa, nel 2018, col Pd al governo della città, dall’ex assessore Marco Ravaioli (della lista Forlì SiCura e di professione poliziotto) e che ora vede l’approvazione dopo la presentazione a luglio da parte dell’attuale vice sindaco e assessore alla sicurezza, il leghista Daniele Mezzacapo.
Oltre a vietare in maniera davvero ignobile su tutto il territorio comunale il cosiddetto “accattonaggio molesto” (ovvero l’elemosina, che non è mai stata un reato), nello specifico con questo atto permane il divieto di consumare bevande in centro (alcoliche ma anche analcoliche se in vetro) a qualsiasi ora ad eccezione che nei locali alla moda e delle loro pertinenze (ovvero i dehors). I minimarket invece dovranno smettere di vendere alcolici alla sera, con una sanzione amministrativa che va dai 1.000 a 6mila euro. Non ci si potrà sdraiare o sedere in strada o in spazi pubblici come piazze, giardini e monumenti (lo chiamano “bivaccare”). Vietato anche legarsi agli stessi come “forma di protesta”. Chi ha un locale deve impedire che, in orario di chiusura, ci si possa sedere all’esterno.
Per tutti coloro che contravvengono ai divieti ci sono delle sanzioni pecuniarie.
Insomma, è un grosso favore ai commercianti dei costosi locali e pub del centro città. Con questo provvedimento si cerca sempre più di ostacolare ed impedire ogni forma di aggregazione che non comporti il dover spendere molto e comprare delle merci costose.
In questo modo la libera socialità vuole essere bandita dal centro storico della città, che secondo i piani politici deve restare fruibile solo per finalità economiche e commerciali.
Per di più il nuovo regolamento prevede anche il divieto di portare bombolette e materiale pirotecnico nel centro storico in occasione di raduni con svariate persone, un articolo che sembra scritto apposta per colpire le manifestazioni antagoniste e le proteste delle/dei dissenzienti.
Infine più poteri al sindaco che può disporre il Daspo urbano – misura assolutamente preventiva ed arbitraria – per persone “indesiderate”, in varie zone del centro, ma anche nelle adiacenze di musei e scuole.

VEDI GLI ARTICOLI USCITI SUI MEDIA LOCALI:

https://www.teleromagna24.it/attualit%c3%a0/forli-approvato-il-regolamento-di-polizia-urbana-polemiche-dallopposizione-video/2020/9

https://www.ilrestodelcarlino.it/forl%C3%AC/cronaca/regolamento-urbano-1.5512565