Archivi tag: Forza Nuova

[Ravenna] Archiviati 31 nostalgici per la celebrazione del gerarca fascista

Apprendiamo dai media di informazione. 31 ammiratori del fascismo, a processo per violazione della legge Mancino, archiviati (tranne uno, il “presidente” degli “arditi d’Italia” Mirco Santarelli, processato in separata sede) per le celebrazioni nostalgiche al cimitero di Ravenna, in ricordo del gerarca Ettore Muti. Ogni commento è superfluo davanti ad una sentenza di un tribunale della repubblica, che si dice essere nata dalla Resistenza al nazifascismo, che afferma che commemorare un gerarca fascista, esaltarne la figura, riproporre simboli e riti della dittatura passata è lecito. Dopo la recente assoluzione di Selene Ticchi, la neofascista che indossò una becera maglietta nazista a Predappio, quest’ultima archiviazione è la prova che l’antifascismo non può essere delegato agli organi istituzionali. 

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[Romagna] 23 neofascisti a processo

23 neofascisti romagnoli, residenti a Rimini, Forlì, Cesena, Savignano, San Clemente, Roncofreddo, Faenza, San Marino, Ravenna, Predappio, Lido Adriano e Imola, ex di Forza (N)Uova, ora interni al raggruppamento “Rete dei patri(di)oti”, a processo per le cosiddette “passeggiate per la sicurezza”, le ronde razziste organizzate nel 2018 sui treni, autobus e in alcune zone delle città di Cesena, Rimini, Forlì…

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[Forlì] Il tribunale assolve la neofascista Selene Ticchi

Il fatto non costituisce reato: il tribunale di Forlì – così solerte nel condannare le persone antifasciste che si opposero anni fa all’apertura della sede di Cagapound a Cesena – con questa formula, ha assolto Selene Ticchi, ex FN ora nella Rete dei Patr-Idioti, che il 28 ottobre 2018 indossò la maglietta con la scritta “Auschwitzland” durante il raduno dei “nostalgici” in camicia nera a Predappio.
Non che avessimo dubbi al riguardo…e nemmeno siamo tra i forcaioli che chiedono pene esemplari e anni di carcere. I fascisti, come sappiamo, vanno combattuti con ben altri mezzi. Rimarchiamo solo la differente impostazione delle istituzioni giuridiche nei confronti dei fascisti e degli antifascisti.

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[Predappio] corteo dei nostalgici autorizzato dalle istituzioni

Questa domenica 31 ottobre i fascisti, come ogni anno, da innumerevoli e troppi anni, caleranno a Predappio per celebrare il loro pelato defunto preferito (quello, per intenderci, appeso a Piazzale loreto).

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Il Governo Draghi ha deciso. Forza Nuova non verrà sciolta

Alla fine, come prevedibile, la cosiddetta mozione per sciogliere FN e i partiti fascisti annunciata dalla maggioranza di governo dopo l’assalto del 9 ottobre alla sede romana della Cgil è diventata al Senato un semplice Odg (approvato con voto di PD, LeU, M5S e Iv, astensione di Lega e FI e voto contrario di FdI) assolutamente non vincolante e che quindi non prevede un impegno preciso e fattivo dell’esecutivo di governo.

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Forza Nuova: nipotini della Guardia di ferro

di Saverio Ferrari (*)

Forza nuova, nata nel settembre 1997, è tra le più vecchie fra le formazioni neofasciste post-missine. Di stampo integralista cattolico, si ispira senza infingimenti, da sempre, alla Guardia di ferro rumena fondata da Corneliu Zelea Codreanu, uno dei più sanguinari movimenti antisemiti che l’Europa abbia mai conosciuto. Attiva negli anni Trenta e Quaranta, la Guardia di ferro arrivò a collaborare con i nazisti e praticare l’azione terroristica su larga scala. I “legionari” (così si facevano chiamare) della Guardia di ferro furono soprattutto protagonisti di spaventosi pogrom antiebraici, tra gli altri quello di Bucarest del 22 gennaio 1941. Un atto bestiale: i legionari irruppero nel quartiere ebraico, incendiando le sinagoghe, devastando e distruggendo. Al macello comunale vennero radunati centinaia di ebrei. Dopo aver simulato una cerimonia kosher molti di loro vennero trascinati al mattatoio, sgozzati e appesi ai ganci, come carcasse di animali, con la scritta al collo «carne ebrea». «Li avevano scorticati vivi, a giudicare dalla quantità di sangue», riferì in un suo telegramma l’ambasciatore degli Stati Uniti in Romania, menzionando tra i corpi anche una bambina di meno di cinque anni, appesa per i piedi. Altri, disse, erano stati decapitati. Per un raggio di diversi chilometri si rinvennero i corpi degli ebrei assassinati dalla furia della Guardia di ferro. Più di un centinaio di essi furono ritrovati nudi il 24 gennaio a Banasea, sulla linea tra Bucarest e Ploiesti, altri ottanta sulla strada per Giurgiu. Un bilancio finale non si riuscì mai a stilarlo. Le fonti più attendibili parlarono di 630 morti e 400 scomparsi.

Costituita da Roberto Fiore (già promotore alla fine degli anni Settanta di Terza posizione) e da Massimo Morsello (prima nella sezione del Fuan di via Siena a Roma, poi nei Nar), ambedue fuggiti a Londra nel 1980 (inseguiti da mandati di cattura per associazione sovversiva e banda armata e successivamente condannati rispettivamente a cinque anni e sei mesi e a otto anni e due mesi), Forza nuova è stata più volte oggetto di attenzioni da parte della magistratura. Moltissimi sono stati gli episodi che hanno visto militanti e dirigenti di Fn, o che vi avevano fatto parte, condannati per aggressioni violente. L’elenco sarebbe lunghissimo. Ma riguardo la natura di questa organizzazione, di particolare rilevanza sono stati due pronunciamenti della Cassazione: il primo, dell’8 giugno 2010, con sentenza avversa a una denuncia di Roberto Fiore, ritenne «pienamente giustificato l’uso delle espressioni» «nazifascisti» e «neofascisti» nei confronti di Forza nuova. Il secondo, del 10 febbraio 2011 (sentenza 4938 della Quinta sezione penale), assolveva dall’accusa di diffamazione il direttore e un giornalista del «Corriere della Sera», denunciati anche in questo caso da Roberto Fiore, per l’intervista a un politico che definiva l’organizzazione «chiaramente fascista» e «portatrice di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo». Il testo della sentenza affermava che «alla luce dei dati storici e dell’assetto normativo vigente durante il ventennio fascista, segnatamente delle leggi razziali», la qualità di fascista «non può essere depurata dalla qualità di razzista e ritenersi incontaminata dall’accostamento al nazismo».

Forza nuova, dopo aver subito nel maggio 2020 una grossa scissione che ha dato vita alla Rete dei Patrioti e prosciugato molte sezioni territoriali, si è infiltrata come scelta strategica nei movimenti No Vax e No Green Pass, radicalizzando paroled’ordine soprattutto contro la “Dittatura sanitaria”. La lotta con CasaPound per l’egemonia nella galassia neofascista la sta spingendo sempre più verso derive violente. L’assalto alla Cgil è un punto di arrivo, volto a segnare con un inconfondibile marchio fascista la propria azione.

(*) ripreso dalla pagina facebook dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre

Sull’ipotesi di scioglimento di Forza Nuova

Oggi si fa un gran parlare di scioglimento dei gruppi fascisti dopo l’assalto di questi (leggasi Forza Nuova) alla sede di Roma della Cgil (assalto avvenuto con la sostanziale copertura dei dirigenti di polizia li presenti che ben sapevano dove Fiore, Castellino e soci si stavan dirigendo, dato che lo avevano annunciato precedentemente dal palco).
Però, rileviamo che non ci è sembrato che quando i fasci assaltavano centri sociali o accoltellavano immigrati la sinistra istituzionale si sia mai troppo scandalizzata.
Eppure c’è chi in tutti questi anni non ha mai abbassato la testa contro i fascisti e contro chi gli concede l’agibilita’ per agire e organizzarsi. Sono coloro che proprio la sinistra istituzionale chiama “estremisti”, coloro che vogliono che i fascisti non trovino spazio da nessuna parte.

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[Ferrara] Diffamò Camelot: condanna in appello per l’ex portavoce di Forza Nuova ·

Da http://www.ecn.org/antifa/

Massimo Piana dovrà risarcire il danno alla coop per le sue frasi dell’ottobre 2015. Confermata l’assoluzione per il leader nazionale Roberto Fiore. Assolto in primo grado a Ferrara, condannato in appello a Bologna. Massimo Piana, ex portavoce di Forza Nuova nella provincia estense, è stato condannato a una pena pecuniaria e a risarcire il danno per aver diffamato Camelot (oggi Cidas). Piana era a processo insieme al leader nazionale del movimento di estrema destra, Roberto Fiore, per un pesantissimo comunicato stampa diffuso nell’ottobre 2015, dopo le notizie di un’indagine della Procura (poi archiviata) e dei richiami dell’Anac sugli affidamenti a Camelot.

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[Rimini] Tra la dirigenza nazionale di Forza Nuova e gli scissionisti romagnoli volano gli stracci

[Cesena] Finto funerale durante un’unione civile: 12 di Forza Nuova condannati

Il finto funerale di FN. In primo piano, in stile “matrix” il dirigente riminese Mirco Ottaviani

16 Dicembre 2020

Dodici aderenti a Forza Nuova sono stati condannati in primo grado per diffamazione questa mattina in tribunale a Forlì dopo che il 5 febbraio 2017, durante la celebrazione di un’unione civile, avevano inscenato un funerale nella piazza municipale di Cesena, divulgando messaggi ritenuti denigratori nei confronti della coppia e di tutta la comunità Lgbtq.

Ricordiamo i loro nomi: a capitanare la squadra è stato Mirco Ottaviani, 31 anni. Seguito da Roberto Lo Giudice (43); Andrea Barlocco (40); Sabrina Saccomanni (40); Simone Scarciello (27); Andrea Pio Loco, (47); Andrea Fabbri (35); Elvis Corazza (36); Claudio Pruni (56); Franco Galatei (63) e Desideria Raggi, 39 anni.

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