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5 giugno Asta Benefit Antifa

Manca poco al giorno dell’asta benefit a sostegno delle 4 persone antifasciste condannate a pagare 15 mila euro per l’opposizione all’apertura della sede di Cagapound a Cesena (qui è narrata la vicenda: https://osservatorioantifaromagna.noblogs.org/il-tribunale-di-forli-condanna-lantifascismo/)

Il 5 giugno, dalle ore 10.00 in poi guarda i post (attenzione, l’asta si terrà esclusivamente su Intangram!) sui profili Instagram degli artisti e delle artiste che hanno donato le proprie opere per l’asta. Tieni d’occhio anche il profilo della pagina asta_antifa_cesena perché alcune opere saranno postate lì!
Partecipare all’asta è semplice!
Vai a dare una sbirciatina alla pagina https://www.instagram.com/asta_antifa_cesena/ per leggere come funzionerà e per vedere quali sono queste bellissime opere di cui stiamo parlando!
Non perderti l’asta e spargi la voce!!!
La solidarietà è un’arma!

Asta Antifa Benefit per le condanne di Cesena

Prossimamente – il 5 giugno 2022 dalle 10.00 alle 20.00 – si svolgerà un’asta online con opere di artisti solidali benefit per le 4 persone antifa condannate per l’opposizione alla sede di Caccapound di Cesena (ora chiusa).
L’asta avverrà su Instagram. Per questo é stata aperta una pagina apposita.
Qui il link della pagina: https://www.instagram.com/asta_antifa_cesena/
Vi invitiamo a seguirla e condividerla.
Seguendo la pagina su Instagram potrete rimanere aggiornati sull’evento.
Condividendo la pagina potrete aiutare a farla conoscere a più persone solidali.
La solidarietà è un’arma!

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[Bologna] Contestarono Salvini: condanne confermate in appello

Da Zero In Condotta – Quotidiano autogestito di Bologna

Nella giornata di ieri (28 febbraio 2022), “a poche settimane dalla prescrizione, dopo pochi mesi dalla sentenza di primo grado che si era chiusa solo nel luglio 2021, si è avuta la condanna in appello per i fatti del novembre 2014 quando gli antifascisti si opposero all’ennesimo atto di sciacallaggio sugli ultimi da parte di Salvini, Borgonzoni e Lega al campo sinti di via Erbosa”.

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Sosteniamo le persone antifa condannate!

Si ricorda che é sempre possibile, per gruppi, collettivi, spazi, band, etichette alternative, etc… che non lo avessero ancora fatto, sottoscrivere l’appello a sostegno delle/degli antifa condannat* per l’opposizione alla sede neofascista di Cesena.
Basta mandare una mail a:
cesenantifa@inventati.org

Alla stessa mail è possibile richiedere anche le modalità con cui poter effettuare l’invio di bonifici e donazioni a sostegno delle persone condannate.

[Cesena] Report del corteo del 13 novembre

Sabato 13 novembre 2021, un centinaio di persone sono scese in strada a Cesena in corteo. I giornali e i media locali, nel riportare la notizia il giorno dopo, hanno posto l’accento solamente su qualche spinta con la polizia e sull’opposizione della manifestazione al Green Pass, tralasciando tutti gli altri punti su cui invece la stessa era stata indetta e su cui si è concentrata, dal contrasto alle politiche antiproletarie e filopadronali del governo Draghi, fino al sostegno attivo alle 4 persone antifasciste condannate a settembre per l’opposizione alla sede di Cesena di Cagapound (gruppo quest’ultimo, dichiaratamente fascista, presente con alcuni suoi militanti nell’organizzazione di alcune piazze cesenati contro il Green Pass, presenza che sembra non essere un problema per chi vi partecipa, almeno per chi ne è al corrente). Continua la lettura di [Cesena] Report del corteo del 13 novembre

[Sab 13 nov] corteo a Cesena: “Torniamo in strada”!

SABATO 13 NOVEMBRE A CESENA
< TORNIAMO IN STRADA, PER UN CORTEO AD ALTO VOLUME E FUORI “CONTROLLO” >

USCIAMO DALLA “RETE” E DAL MONDO A DISTANZA CHE CI STANNO CREANDO ATTORNO!

CONCENTRAMENTO H 13.00
PIAZZALE STAZIONE CENTRALE
PARTENZA ORE 14.00

TORNIAMO IN STRADA! CONTRO:

– l’obbligo del green pass, a maggior ragione nei luoghi di lavoro, studio e cultura.
Non è una misura sanitaria ma un tassello in più della ristrutturazione tecnologica e della sorveglianza digitale di massa.

– la gestione assassina dello Stato in questi due anni di pandemia – nella sanità, nelle fabbriche, nei CPR, nelle carceri (su quest’ultimo punto ricordiamo i 12 detenuti uccisi durante le rivolte scoppiate a marzo 2020) – e il prolungamento dello stato di emergenza, ormai assunto ad ordinaria forma di governo.

– l’aumento esponenziale dei dispositivi repressivi, che dai noti decreti sicurezza Minniti e Salvini, arriva oggi alla stretta su scioperi, cortei e manifestazioni di piazza.

– il governo Draghi, come tutti i governi sempre dalla parte dei padroni e a tutela dei loro interessi; rifiutiamo licenziamenti, sfratti, carovita (aumento di bollette e beni di consumo) e tagli alla sanità gratuita mentre si continua parallelamente ad elargire finanziamenti a Confindustria, multinazionali e sanità privata.

– il capitalismo che è la causa prima che mette costantemente in pericolo sia la salute che la vita stessa: dalle diseguaglianze sociali alle morti sul lavoro, dagli allevamenti intensivi alla distruzione degli ecosistemi, dall’estrattivismo all’inquinamento industriale. Ricordiamoci che il capitalismo è la malattia, non la cura. Nocività, crisi climatiche e pandemie sono un suo prodotto.

– la presenza e il ruolo dei fascisti nelle piazze e i loro tentativi di strumentalizzare proteste e rabbia sociale. Proprio per aver contestato questi gruppi, a Cesena 4 persone sono state recentemente condannate a dover pagare 15.000 euro. Nessuno spazio ai fascisti! E’ inaccettabile vederli sfilare per le strade sproloquiando di dittatura (proprio loro!) e riempiendosi la bocca con slogan inneggianti la libertà, concetto in antitesi assoluta con ogni forma di fascismo.

► In testa al corteo ci sarà un carro con sound system autocostruito dove vari artisti e dj solidali diffonderanno la loro musica.

► Durante l’iniziativa, che si svilupperà per tutta la giornata e parte della serata, ci saranno bocconi e beveraggi a sostegno delle 4 persone condannate per l’opposizione alla sede fascista di Cesena.

Manifestazione antifascista, apartitica, autogestita, comunicativa e musicale.
Portate le vostre idee con cartelli, striscioni e interventi.
No bandiere di partito, no tricolori.
In caso di pioggia l’iniziativa verrà rimandata.

EVENTO SU FB: https://www.facebook.com/events/340572324503714/

CANALE TELEGRAM: https://t.me/cesenanofascismonopass

24 ottobre – Report Trekking Solidale

E’ stata davvero una bellissima escursione quella di domenica 24 ottobre, per chi ha partecipato al TREKKING SOLIDALE benefit per le quattro persone recentemente condannate per l’opposizione all’apertura della sede neofascista di Cesena. Una trentina di persone, animate dallo spirito solidale e dalla voglia di respirare aria buona e stare insieme in natura, ha portato le proprie gambe – oltre al proprio contributo – per i monti dell’appennino romagnolo, tra i meravigliosi colori del bosco autunnale, dei suoi sentieri e delle sue mulattiere, dalla Borgata medievale di Le Gualchiere vicino a Bagno di Romagna (dove un tempo sorgeva un antico mulino per follare e tingere la lana) fino ad arrivare su al bivacco di Nasseto, un altipiano a quota 897 mt. formatosi milioni di anni fa da una frana sottomarina, stupendo luogo dove si è fatto tappa ritemprandoci gustando buonissimi panini vegan e sorseggiando sangiovese rosso-rubino (anche per omaggiare la storia del luogo, dato che lì un tempo vi si trovava sin dal 1500 un’osteria che accoglieva viaggiatori di passaggio, pellegrini e briganti che transitavano per la vecchia romea germanica).
Poi via di nuovo in cammino, nel bosco accogliente e protettivo, tra querce, carpini, aceri e faggeti, salite e discese, terra e roccia, respiri e sorrisi (e piedi chi più chi meno bagnati nel guadare il torrente) fino a ritornare all’inizio del nostro cammino.
Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno partecipato a questa giornata, riuscita perfettamente!
La solidarietà cammina per i suoi sentieri!

(P.S. grazie anche a chi ha portato lo striscione!)

Fonte: Autogestione Romagna

Il tribunale di Forlì Condanna l’antifascismo

■ IL TRIBUNALE DI FORLÌ CONDANNA L’ANTIFASCISMO! ■
Solidarietà alle antifasciste e agli antifascisti condannatx per essersi oppostx all’apertura di un covo fascista a Cesena.

Mercoledì 15 settembre 2021 al Tribunale di Forlì si è tenuta l’udienza definitiva di primo grado, con relativa sentenza, del processo che vedeva imputate 5 persone per diversi reati riguardanti la composita opposizione contro l’apertura della sede di Cesena di Casapound aperta in Via Albertini 28/D nel gennaio 2018.
Nella fattispecie, i fatti si riferiscono a delle “pressioni” – che sarebbero avvenute subito prima dell’apertura del covo dei fascisti del terzo millennio – nei confronti dei proprietari del negozio che sarà poi di fatto affittato proprio al gruppo di estrema destra, e a un volantino che ricordava le complicità di chi concede i propri locali a questi gruppi affisso per Cesena, con indicati nomi e cognomi dei summenzionati proprietari.
Dopo diverse udienze – e diversi presidi antifascisti solidali di fronte al Tribunale – il giudice, Ilaria Rosati, ha assolto una di queste cinque persone e condannato le altre quattro. Tre di queste sono state condannate ad una multa di 800 euro a testa per diffamazione, per la diffusione del già detto volantino, sebbene non si sia portata una sola prova a carico nei loro confronti: né un fermo di polizia con identificazione, né immagini di telecamere e nemmeno il sequestro del volantino in questione. É bastata la sola testimonianza di un paio di poliziotti che dicono di averle viste affiggere il volantino per farle condannare, anche se queste hanno sempre affermato di aver distribuito un volantino differente da quello preso in esame (un volantino esistente, effettivamente diffuso davanti a negozi sfitti che, genericamente, invitava i proprietari a non affittare i propri spazi a movimenti fascisti).
Un’altra persona è stata invece condannata a sette mesi di carcere, con pena sospesa, per tentata violenza privata, con l’accusa di avere tentato verbalmente di convincere i proprietari a non affittare il loro negozio ad un manipolo di picchiatori fascisti dichiarati.
Oltre alle condanne, c’è da aggiungere anche il pagamento complessivo delle spese legali e processuali e un risarcimento di circa 9.000 euro in totale per i proprietari del negozio, Daniele e Francesco Lombardini, padre e figlio (quest’ultimo avvocato) costituitisi come parte civile, che hanno lamentato un danno di immagine e psicologico, telefonate di persone risentite per la scelta di affittare il negozio a un gruppo di fascisti ed esprimendo il timore di ipotetiche ritorsioni.
In tutto si parla quindi di circa 15.000 euro da dover sborsare se in appello la sentenza di condanna dovesse essere confermata.
Come già detto altre volte, senza voler fare qui dello sterile vittimismo, queste persone pagano anche per le tante iniziative e lotte antifasciste portate avanti a Cesena a seguito dell’apertura della sede di Casapound (sede che fu oggetto anche di esposti da parte dei condomini dello stabile in cui era situata, che certo non gradivano questo tipo di vicinato, e che oggi risulta in vendita e frequentata pochissimo, con parte del gruppo di Casapound impegnata come settore attivo nell’organizzazione dei cosiddetti “No Paura Day” ed un’altra transitata sul carro di Fratelli d’Italia, partito che in città ha recentemente aperto una sua sede in piazza del Popolo, dove prima c’era la sezione del PD).
Ancora di più, anche se non una novità, queste condanne ci sembrano il frutto del clima che respiriamo oggi in Italia, dove tra discriminazioni etniche e di genere, aggressioni ai lavoratori in lotta da parte di squadracce private pagate dalle imprese, manovre poliziesche e giudiziarie contro l’opposizione dal basso agli ultimi governi e sempre nuovi e affinati strumenti repressivi non ci deve stupire che un giudice nell’epoca attuale si senta giustificato a condannare quattro antifascistx….per antifascismo! In questo modo legittimando indirettamente la presenza dei gruppi fascisti e delle loro gesta sui territori.
Ovviamente, è chiaro che le antifasciste e gli antifascisti che sono statx condannatx andranno sostenutx, anche riguardo l’aspetto solidale-monetario per quella che ci appare come una vera e propria estorsione da migliaia di euro.
Il tentativo palese è quello di intimidire le persone disposte a lottare per un’idea di esistenza in totale contrapposizione con l’ideologia autoritaria, sfruttatrice e sostanzialmente fascista.
Spetta a tutte e tutti noi – antifasciste e antifascisti, persone libere, solidali – dimostrare che non hanno raggiunto lo scopo, e dimostrare che chi lotta non è mai solx!

– ANTIFASCISTE ED ANTIFASCISTI DI FORLÌ E CESENA
– INDIVIDUALITÀ LIBERTARIE

Per sottoscrivere il presente comunicato, da parte di gruppi, collettivi, spazi, etc, la mail a cui fare riferimento è questa: cesenantifa@inventati.org

Sull’ipotesi di scioglimento di Forza Nuova

Oggi si fa un gran parlare di scioglimento dei gruppi fascisti dopo l’assalto di questi (leggasi Forza Nuova) alla sede di Roma della Cgil (assalto avvenuto con la sostanziale copertura dei dirigenti di polizia li presenti che ben sapevano dove Fiore, Castellino e soci si stavan dirigendo, dato che lo avevano annunciato precedentemente dal palco).
Però, rileviamo che non ci è sembrato che quando i fasci assaltavano centri sociali o accoltellavano immigrati la sinistra istituzionale si sia mai troppo scandalizzata.
Eppure c’è chi in tutti questi anni non ha mai abbassato la testa contro i fascisti e contro chi gli concede l’agibilita’ per agire e organizzarsi. Sono coloro che proprio la sinistra istituzionale chiama “estremisti”, coloro che vogliono che i fascisti non trovino spazio da nessuna parte.

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[Ravenna] Avevano coperto le svastiche sul muro di una scuola con disegni: condannatx antifascistx

Dai media locali (10 settembre 2020)

Un imbrattamento resta tale anche se si tratta di fiori disegnati su un muro di scuola per coprire svastiche o di una scritta su un muro in area cimiteriale per contestare la commemorazione dell’anniversario della morte di un gerarca fascista. Va in questa direzione la decisione del Gup del Tribunale di Ravenna che, come riportato dal Resto del Carlino, ha condannato tre attivisti di 26, 38 e 54 anni della locale rete antifascista per imbrattamenti aggravati a pene comprese tra venti giorni e un mese.

Ai tre, che si erano opposti ad altrettanti decreti penali, venivano contestati a vario titolo due episodi del 2018. L’avvocato Giovanni Fresa aveva chiesto l’assoluzione se non altro con la formula del fatto tenue, citando sentenza di Cassazione per episodio analogo avvenuto a Milano.

Il caso delle simbologie naziste coperte su una scuola d’infanzia ravennate risale al 2018 ed era diventato un caso politico. Con il duro giudizio che allora aveva espresso il presidente dell’Anpi di Alfonsine Claudio Fabbri, in relazione alla presa di posizione del Comune di Ravenna contro la rete antifascista: “Da un Comune come Ravenna, decorato Medaglia d’Oro della Resistenza, mi aspettavo maggiore sensibilità antifascista. Per mesi svastiche e altri simboli hanno campeggiato indisturbati su quei muri, e non appena un gruppo di cittadini si è stufato di una simile vergogna e ha provveduto alla cancellazione di quello scempio, lo stesso Comune si è affrettato a puntare il dito contro la rete antifascista chiedendo di procedere penalmente”.“

https://bologna.repubblica.it/cronaca/2020/09/10/news/ravenna_avevano_coperto_le_svastiche_sul_muro_di_una_scuola_con_disegni_condannati-266784323/


Leggere anche:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/17/ravenna-condannati-per-aver-coperto-simboli-nazifascisti-eppure-era-un-dovere-delle-istituzioni/5932169/

Ravenna, coprirono le svastiche con dei fiori: attivisti condannati per imbrattamento.

Disegnare dei fiori per coprire una svastica realizzata sul muro di una scuola o fare una scritta sulla recinzione di un cimitero per contestare la commemorazione dell’anniversario della morte di un gerarca fascista sono atti vandalici, nient’altro che imbrattamenti. È questo l’orientamento del Gup del Tribunale di Ravenna che, come racconta il Resto del Carlino, ha condannato tre attivisti ravennati di 26, 38 e 54 anni della locale rete antifascista per imbrattamenti aggravati a pene comprese tra venti giorni e un mese.
Ai tre, che avevano presentato ricorso rispetto ad altrettanti decreti penali, erano stati contestati a vario titolo due episodi risalenti al 2018. L’avvocato Giovanni Fresa aveva chiesto l’assoluzione se non altro con la formula della particolare tenuità dei fatti, citando sentenza di Cassazione per episodio analogo avvenuto a Milano.
Il caso delle simbologie naziste coperte su una scuola d’infanzia ravennate risale a due anni fa ed aveva interessato anche la politica. Con il duro giudizio che allora aveva espresso il presidente dell’Anpi di Alfonsine Claudio Fabbri, in relazione alla presa di posizione del Comune di Ravenna contro la rete antifascista: “Da un Comune come Ravenna, decorato Medaglia d’Oro della Resistenza, mi aspettavo maggiore sensibilità antifascista. Per mesi svastiche e altri simboli hanno campeggiato indisturbati su quei muri, e non appena un gruppo di cittadini si è stufato di una simile vergogna e ha provveduto alla cancellazione di quello scempio, lo stesso Comune si è affrettato a puntare il dito contro la rete antifascista chiedendo di procedere penalmente”.

La vicenda delle condanne ha finito per essere ripresa anche da varie testate nazionali, vedi a titolo di esempio questa: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/17/ravenna-condannati-per-aver-coperto-simboli-nazifascisti-eppure-era-un-dovere-delle-istituzioni/5932169/