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[Ferrara] CPR: un nuovo carcere in città (poster)

Condividiamo da scunzamnestra.noblogs.org
(A Ferrara lx SCUNZAMNESTRA è unx guastafeste, qualcunx che dà fastidio)

Contro la probabile ed imminente costruzione dell’ennesimo lager di stato a Ferrara: il CPR regionale per la privazione della libertà ed espulsione delle persone migranti, nell’area dell’ex aeroporto militare in città. Un nuovo passo in avanti nel percorso di certo non nuovo, e fomentato tanto da partiti di destra quanto di sinistra, di criminalizzazione e mostrificazione delle persone senza quella carta da cesso che è il permesso di soggiorno (così come ogni altro documento di identificazione) che approdano o cercano di attraversare la porzione di territorio occupata dal cosiddetto stato italiano. Continua la lettura di [Ferrara] CPR: un nuovo carcere in città (poster)

[Bologna] Contestarono Salvini: condanne confermate in appello

Da Zero In Condotta – Quotidiano autogestito di Bologna

Nella giornata di ieri (28 febbraio 2022), “a poche settimane dalla prescrizione, dopo pochi mesi dalla sentenza di primo grado che si era chiusa solo nel luglio 2021, si è avuta la condanna in appello per i fatti del novembre 2014 quando gli antifascisti si opposero all’ennesimo atto di sciacallaggio sugli ultimi da parte di Salvini, Borgonzoni e Lega al campo sinti di via Erbosa”.

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TURARSI IL NASO NON SERVE!

Nelle ultime settimane, dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia americana e la conseguente esplosione di collera che si è tradotta in sacrosante rivolte con tanto di centrali di polizia prese d’assalto, in Italia c’è stato il tentativo di scopiazzare in termini più edulcorati il movimento americano sul tema del razzismo, scordandosi però che la brutalità della polizia non è una questione di poche “mele marce” ma l’attitudine e il ruolo che da sempre rivestono i diversi corpi di polizia. Oltretutto pochissimi hanno ricordato che anche nel “belpaese” ci sono state moltissime vittime per mano delle forze di polizia, alcune abbastanza note come Aldrovandi, Cucchi, Giuliani, Uva, ecc. Ma anche tanti individui dalla pelle nera massacrati o lasciati morire nei Cie-Cpr o nelle patrie galere. E qui ricordiamo le 14 persone uccise per le rivolte durante il lockdown per il Covid19 nel carcere di Modena, quasi tutte dalla pelle scura e che di sicuro non hanno ottenuto la stessa attenzione e men che meno han visto mobilitarsi i democratici di casa nostra!
A chi lo ha voluto rimarcare è stato impedito di farlo, come a Rimini dove gli organizzatori di una di queste manifestazioni “antirazziste” hanno cercato di impedire l’esibizione di uno striscione che ricordava che ‘LA POLIZIA UCCIDE!”.
Evidentemente l’uccisione di un nero negli Usa fa più notizia che i neri uccisi con totale impunità dalle guardie di casa nostra e, nel caso delle rivolte dei detenuti, con il governo che sposava la tesi dell’overdose come causa di queste morti simultanee.
E quindi desta ancora maggior disgusto il fatto che ad aderire alle sigle “Black lives matter” italiane e a partecipare alle manifestazioni antirazziste nelle varie città ci siano anche, tra gli altri, sigle ed esponenti di quei partiti che sostengono l’attuale governo. Partiti che in questi anni hanno varato un susseguirsi di leggi anti-immigrazione, hanno fatto accordi con i mercenari libici per non far partire i migranti, hanno introdotto pacchetti sicurezza come il Minniti-Orlando che vanno a colpire gli immigrati e aumentano il controllo sociale per tutti, a cominciare proprio da chi partecipa alle proteste sociali, dotando tra l’altro la polizia di nuove armi come i Taser. Stiamo parlando ovviamente del Partito Democratico e di Italia Viva di Matteo Renzi, partiti liberisti, securitari e autoritari della peggior specie. Facce di bronzo, gli esponenti di questi partiti hanno partecipato e aderito alle manifestazioni antirazziste, in tutta Italia come anche in Romagna (principalmente a Rimini, Forlì e Ravenna) dimenticandosi dei tanti immigrati che per merito loro annegano in mare, sono torturati in qualche lager libico oppure vengono tenuti reclusi dietro le sbarre di un carcere o di un Cpr per la sola colpa di non essere italiani dalla pelle bianca.
Ma che questi politicanti siano quanto di più bieco e opportunista ci possa essere sulla faccia della terra, certo non dobbiamo stupircene. Non possiamo davvero passare sotto silenzio, però, la partecipazione ad alcune di queste manifestazioni “antirazziste” e l’adesione ufficiale, con tanto di sigle affiancate a quelle del Pd e di Italia Viva, di alcuni partiti che si riconoscono nell’ideologia comunista come del gruppo NonUnaDiMeno.
Come si possa decidere di condividere le stesse rivendicazioni e le stesse piazze con chi strumentalizza il tema del razzismo per proprio tornaconto politico eppoi agisce nella pratica come i leghisti e i fascisti rimane un mistero. Come lo si possa fare poi in un momento come questo, dopo che il governo sostenuto da questi partiti ha dimostrato di avere più a cuore gli interessi di industriali e cliniche private, che la salute di lavoratori, detenuti, donne, affittuari e precari, è ancora più sbalorditivo! Stiamo parlando di un governo che ha fatto più di un milione e mezzo di multe, che ha mandato i suoi sgherri a spadroneggiare per strada durante il confinamento domestico a cui siamo stati sottopost* per mesi interi, che ha introdotto droni e app di tracciamento attraverso leggi e decreti. Il tutto mentre assecondava le richieste padronali fatte da Confindustria e teneva migliaia e migliaia di operai a contagiarsi nelle fabbriche e nel settore della logistica.
E c’è chi non trova di meglio che affiancare la propria sigla a quelle delle carogne che compongono questo governo (e governi precedenti, non meno peggiori di questo)!!!
“Che nulla torni come prima”, ed invece si è finiti col turarsi il naso e ancora una volta prestarsi all’amo di questi farabutti (non per nulla si è sardine), invece che passare a presentargli il conto!
Turarsi il naso, non serve a niente.

Osservatorio Antifascista della Romagna

[Cesena] Sab 27 ott h.10: Critical Mass antirazzista e antifascista

Riceviamo e condividiamo l’invito dell’Assemblea Antifascista di Cesena.

CRITICAL MASS ANTIRAZZISTA E ANTIFASCISTA a Cesena, sabato 27 ottobre, ritrovo alle ore 10 dalla stazione dei treni di Cesena!

In un paese dove le esperienze positive come quelle di Riace vengono arrestate e condannate, dove i bambini stranieri vengono tenuti fuori dalle mense scolastiche dei bianchi e puri italioti. In una Cesena sempre più blindata e ed in preda ad un delirio securitario alimentato dai mass media decidiamo di scendere in strada in maniera rumorosa e determinata!
Riportiamo con una biciclettata quello che i governanti stanno provando a toglierci: l’umanità.

Invitiamo a partecipare arrivando puntuali e portando la bicicletta, fischietti, cartelloni antifascisti/antirazzisti e la propria energia! (Se qualcuna/o avesse bisogno della bici ce lo faccia sapere in anticipo e vedremo di procurargliela!)

Assemblea Antifascista Cesena
Contatti ed info: cesenantifa at inventati punto org

[Cesena] Ven 6 ott riapre lo spazio libertario «Sole e Baleno»

Venerdì 6 ottobre riapre lo spazio libertario «Sole e Baleno» di Cesena e dalle 18.30 fino a notte aperitivo, cena e fiesta… L’annuncio è accompagnato da una riflessione sulla crescente fascistizzazione della società e sui modi con cui contrastarla, che ripubblichiamo qui di seguito.

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[Cesena] Ven 21 apr h.20.30: Siamo invasi? Iniziativa contro la retorica razzista

Riceviamo e diffondiamo l’invito a un’interessante iniziativa che avrà luogo a Cesena venerdì prossimo:

VENERDÌ 21 APRILE

SIAMO INVASI?

La distanza tra i numeri e la rappresentazione mediatica del fenomeno migratorio. Ne parliamo con Andrea Staid, antropologo.

dalle 20.30 – CONFERENZA PUBBLICA
presso la sala di quartiere Oltresavio in piazza Anna Magnani 143 a Cesena

 

[Romagna] Libertà senza confini! Sugli ultimi fatti del Brennero e di Rimini

Condividiamo un comunicato di varie realtà romagnole sugli ultimi fatti del Brennero e di Rimini.

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Libertà senza confini!

Gli esseri umani non hanno radici come i vegetali e le piante ma gambe e piedi per camminare, correre, saltare, nuotare, e anche varcare confini immaginari fin troppo materiali.

Eppure c’è chi ci vorrebbe relegati per sempre alla terra in cui siamo nati, quasi quella della nascita fosse una condanna del destino. Dietro sempre la solita logica nazista e razzista: sangue e suolo. O come è di moda oggi: «ognuno a casa propria!». Se ieri era l’«ebreo errante» il mostro da esorcizzare, oggi è l’immigrato che fugge da sfruttamento e ingerenze occidentali, teatri di guerra e dittature (spesso alleate e finanziate dai nostri illuminati e democratici governi in funzione anti-immigrazione).

Gli Stati per loro natura dividono le persone e le incasellano in determinate quanto astratte categorie: patria, nazionalità, etnia. Comunità di appartenenza omologanti e costruite a tavolino, in cui le individualità, le diversità e le volontà sono annientate. E così, oltre alla difesa dei confini della Fortezza Europa, vi è la costruzione di nuovi muri al suo stesso interno e al ritorno in auge di sentimenti nazionalisti, xenofobi, fascisti.

Se la movimentazione di merci nella società turbocapitalista non ha confini, gli individui che si muovono continuano ad essere fermati, controllati, respinti, ammassati in campi di concentramento, espulsi, repressi da Ventimiglia al Brennero, da Calais alla Grecia. Perché in questa società la merce vale più della vita umana.

Per questo chi lotta contro le frontiere degli Stati capitalisti, o contro il razzismo di Stato e quello soltanto più esplicito, ma parallelo, dei gruppi neofascisti e neonazisti ha tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio.

Il nostro pensiero va ai 6 arrestati e arrestate e ai diversi fermati dalla polizia italiana per il corteo di sabato scorso, 7 maggio, al valico del Brennero, all’interno di una giornata di lotta internazionale in cui varie centinaia di compagne e compagni si sono battuti contro la volontà del governo austriaco di chiudere il confine con l’Italia e ripristinare i controlli. Centinaia di poliziotti antisommossa italiani e austriaci, cariche, manganellate e lacrimogeni non hanno impedito che la ferrovia e l’autostrada fossero bloccate per qualche ora. Il processo per le 6 persone arrestate – tutte accusate di resistenza a pubblico ufficiale – è avvenuto per direttissima lunedì 9 maggio: 1 anno con condizionale per Miriam; 1 anno e due mesi con condizionale per Stefano e Cristian; 1 anno e 4 mesi senza condizionale per Sabri e Nemo (con l’aggiunta del divieto di dimora a Bolzano) ed 1 anno e 4 mesi con condizionale per Luca, nostro compagno romagnolo.

Il nostro pensiero va anche alle compagne e ai compagni antifasciste/i di Rimini, che venerdì 6 maggio alle 5 del mattino si sono visti piombare in casa i carabinieri. 6 perquisizioni domiciliari, 6 persone poste agli arresti domiciliari con l’accusa di rissa aggravata, 11 compagni indagati per percosse, lesioni personali, danneggiamento, invasione d’edificio e favoreggiamento. Il tutto per un fatto che risale alla notte dell’8 marzo 2014, quando due compagni furono gravemente feriti da un gruppo di neonazisti – tanto che uno rischiò la vita subendo due difficili operazioni chirurgiche per la fuoriuscita dell’intestino – e per le manifestazioni antifasciste seguite all’accaduto. Gli stessi due compagni feriti allora si trovano oggi agli arresti domiciliari restrittivi (non possono vedere e sentire nessuno) accusati da chi ha cercato di ucciderli (tra i 4 nazisti indagati uno ha ammesso di aver accoltellato i compagni ed un altro di essere il proprietario del coltello).

Non ce ne stupiamo, del resto: è l’ennesima prova delle coperture e della sostanziale benevolenza di istituzioni, forze dell’ordine e magistratura di cui godono i neofascisti. Non a caso nelle indagini degli inquirenti le manifestazioni antifasciste come quella di Cattolica del 15 gennaio contro Forza Nuova, così come la contestazione a Salvini dello scorso 9 aprile diventano «episodi allarmanti». Bene, vogliamo sperare che di questo genere di episodi allarmanti ce ne siano sempre più, contro i gruppi fascisti e razzisti che ormai da anni cercano di legittimarsi sul territorio romagnolo (e non solo) per mezzo delle tante protezioni istituzionali.

Barriere, muri, filo spinato, confini che si chiudono, campi detentivi, CIE, hot spot, deportazioni forzate, immigrati che muoiono in mare o durante il viaggio, schifose distinzioni tra rifugiati e migranti economici; continue ordinanze «antidegrado», ronde per la sicurezza, militarizzazione dei territori, carcerizzazione dell’esistente, le destre estreme che avanzano nei consensi in Italia e in tutta Europa alimentando la guerra tra poveri (e la «pax» dei ricchi), il razzismo che cresce. Accettare tutto questo rende complici!

Cercare di abbattere frontiere, fascismo e razzismo è l’inizio di una libertà possibile. Una libertà senza confini.

La nostra patria è il mondo intero!

– Solidarietà a Luca e a tutte le compagne e i compagni arrestati e processati per i fatti del Brennero.

– Libertà per le antifasciste e gli antifascisti riminesi! MARSU, BULLO, ZAGO, SURGE, VESCO E TANIA LIBERI!

Compagne e compagni romagnol* solidali; Centro Sociale Autogestito «Spartaco» Ravenna; Spazio Libertario «Sole e Baleno» Cesena; Equal Rights Forlì; Assemblea Antifascista Forlivese; Individualità libertarie di Romagna.

[Forlì] mobilitazione antifascista contro il presidio di Forza Nuova

Forlì, 15 marzo 2015 – Grande risposta antifascista ieri in piazza Saffi per la manifestazione indetta da Forza Nuova (foto), movimento neofascista, scesa in strada per protestare contro «l’immigrazione e la società multietnica». Presenti militanti dei diversi gruppi, partiti e associazioni antifascisti e antirazzisti, studenti e persone di diverse nazionalità.

Di seguito articoli dai media locali.

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[Ravenna] L’antifascismo non si processa. Presidio al tribunale

romagna antifascista A Ravenna è iniziato un processo contro due attivisti antirazzisti che parteciparono ad un’importante lotta a fianco degli immigrati di Lido Adriano nel giugno del 2008, mentre si svolgevano le elezioni per la Consulta degli immigrati. La Questura autorizzò alcuni fascisti ad entrare durante le operazioni di voto degli immigrati per volantinare e urlare slogan razzisti. Di conseguenza un provocatore di estrema destra venne giustamente respinto da due militanti antifascisti in prima fila nel presidio di massa nato spontaneamente per impedire tale propaganda razzista.

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