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TURARSI IL NASO NON SERVE!

Nelle ultime settimane, dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia americana e la conseguente esplosione di collera che si è tradotta in sacrosante rivolte con tanto di centrali di polizia prese d’assalto, in Italia c’è stato il tentativo di scopiazzare in termini più edulcorati il movimento americano sul tema del razzismo, scordandosi però che la brutalità della polizia non è una questione di poche “mele marce” ma l’attitudine e il ruolo che da sempre rivestono i diversi corpi di polizia. Oltretutto pochissimi hanno ricordato che anche nel “belpaese” ci sono state moltissime vittime per mano delle forze di polizia, alcune abbastanza note come Aldrovandi, Cucchi, Giuliani, Uva, ecc. Ma anche tanti individui dalla pelle nera massacrati o lasciati morire nei Cie-Cpr o nelle patrie galere. E qui ricordiamo le 14 persone uccise per le rivolte durante il lockdown per il Covid19 nel carcere di Modena, quasi tutte dalla pelle scura e che di sicuro non hanno ottenuto la stessa attenzione e men che meno han visto mobilitarsi i democratici di casa nostra!
A chi lo ha voluto rimarcare è stato impedito di farlo, come a Rimini dove gli organizzatori di una di queste manifestazioni “antirazziste” hanno cercato di impedire l’esibizione di uno striscione che ricordava che ‘LA POLIZIA UCCIDE!”.
Evidentemente l’uccisione di un nero negli Usa fa più notizia che i neri uccisi con totale impunità dalle guardie di casa nostra e, nel caso delle rivolte dei detenuti, con il governo che sposava la tesi dell’overdose come causa di queste morti simultanee.
E quindi desta ancora maggior disgusto il fatto che ad aderire alle sigle “Black lives matter” italiane e a partecipare alle manifestazioni antirazziste nelle varie città ci siano anche, tra gli altri, sigle ed esponenti di quei partiti che sostengono l’attuale governo. Partiti che in questi anni hanno varato un susseguirsi di leggi anti-immigrazione, hanno fatto accordi con i mercenari libici per non far partire i migranti, hanno introdotto pacchetti sicurezza come il Minniti-Orlando che vanno a colpire gli immigrati e aumentano il controllo sociale per tutti, a cominciare proprio da chi partecipa alle proteste sociali, dotando tra l’altro la polizia di nuove armi come i Taser. Stiamo parlando ovviamente del Partito Democratico e di Italia Viva di Matteo Renzi, partiti liberisti, securitari e autoritari della peggior specie. Facce di bronzo, gli esponenti di questi partiti hanno partecipato e aderito alle manifestazioni antirazziste, in tutta Italia come anche in Romagna (principalmente a Rimini, Forlì e Ravenna) dimenticandosi dei tanti immigrati che per merito loro annegano in mare, sono torturati in qualche lager libico oppure vengono tenuti reclusi dietro le sbarre di un carcere o di un Cpr per la sola colpa di non essere italiani dalla pelle bianca.
Ma che questi politicanti siano quanto di più bieco e opportunista ci possa essere sulla faccia della terra, certo non dobbiamo stupircene. Non possiamo davvero passare sotto silenzio, però, la partecipazione ad alcune di queste manifestazioni “antirazziste” e l’adesione ufficiale, con tanto di sigle affiancate a quelle del Pd e di Italia Viva, di alcuni partiti che si riconoscono nell’ideologia comunista come del gruppo NonUnaDiMeno.
Come si possa decidere di condividere le stesse rivendicazioni e le stesse piazze con chi strumentalizza il tema del razzismo per proprio tornaconto politico eppoi agisce nella pratica come i leghisti e i fascisti rimane un mistero. Come lo si possa fare poi in un momento come questo, dopo che il governo sostenuto da questi partiti ha dimostrato di avere più a cuore gli interessi di industriali e cliniche private, che la salute di lavoratori, detenuti, donne, affittuari e precari, è ancora più sbalorditivo! Stiamo parlando di un governo che ha fatto più di un milione e mezzo di multe, che ha mandato i suoi sgherri a spadroneggiare per strada durante il confinamento domestico a cui siamo stati sottopost* per mesi interi, che ha introdotto droni e app di tracciamento attraverso leggi e decreti. Il tutto mentre assecondava le richieste padronali fatte da Confindustria e teneva migliaia e migliaia di operai a contagiarsi nelle fabbriche e nel settore della logistica.
E c’è chi non trova di meglio che affiancare la propria sigla a quelle delle carogne che compongono questo governo (e governi precedenti, non meno peggiori di questo)!!!
“Che nulla torni come prima”, ed invece si è finiti col turarsi il naso e ancora una volta prestarsi all’amo di questi farabutti (non per nulla si è sardine), invece che passare a presentargli il conto!
Turarsi il naso, non serve a niente.

Osservatorio Antifascista della Romagna