Archivi categoria: Materiali Resistenti

[Ferrara] CPR: un nuovo carcere in città (poster)

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(A Ferrara lx SCUNZAMNESTRA è unx guastafeste, qualcunx che dà fastidio)

Contro la probabile ed imminente costruzione dell’ennesimo lager di stato a Ferrara: il CPR regionale per la privazione della libertà ed espulsione delle persone migranti, nell’area dell’ex aeroporto militare in città. Un nuovo passo in avanti nel percorso di certo non nuovo, e fomentato tanto da partiti di destra quanto di sinistra, di criminalizzazione e mostrificazione delle persone senza quella carta da cesso che è il permesso di soggiorno (così come ogni altro documento di identificazione) che approdano o cercano di attraversare la porzione di territorio occupata dal cosiddetto stato italiano. Continua la lettura di [Ferrara] CPR: un nuovo carcere in città (poster)

Manifesto dell’antisessismo nei luoghi misti antifascisti

Dato che all’interno dell’ambito delle lotte sociali ed anche dell’antifascismo militante, emerge spesso e volentieri un’impreparazione diffusa riguardo all’esercizio dell’antisessismo, ripubblichiamo da “Umanità Nova” n. 19 del 17 maggio 2009 (poi ampliato e rivisto da https://assembleantifascistabologna.noblogs.org) la traduzione abbreviata di un “Manifesto dell’antisessismo nei luoghi misti antifascisti” scritto in Germania e diffuso a Kreuzberg negli anni Novanta.
Sebbene parli di antifascismo, il discorso – sempre attuale, al di là di quando è stato scritto il manifesto potrebbe valere infatti anche per altre forme di antagonismo. Crediamo che una riflessione su questi temi sia importante, non solo a partire da singoli episodi, ma mettendo in questione ogni giorno il sistema storico-culturale che li produce. Continua la lettura di Manifesto dell’antisessismo nei luoghi misti antifascisti

Nemici dello Stato e diritto penale del nemico

Riflessioni sulle forme di repressione del dissenso ed abuso della legislazione antiterrorismo. Una riflessione pubblicata da Extremaratio di Ettore Grenci, avvocato penalista, già Segretario della Camera Penale di Bologna “Franco Bricola” e componente dell’Osservatorio Corte Costituzionale dell’Unione Camere Penali Italiane. Oggetto dello scritto sono le forme di repressione del dissenso e l’abuso della legislazione antiterrorismo.

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“CONTACT TRACING”, OVVERO LE APP DI TRACCIAMENTO DEI CONTATTI.

(QUI IL PDF DELL’OPUSCOLO)

Tra le diverse strategie – tutte comprendenti mezzi che comprimono la libertà degli individui – messe in campo a livello globale dai vari governi per contenere il contagio del nuovo coronavirus c’è anche il cosiddetto “contact tracing”, ovvero il tracciamento dei contatti tra persone tramite l’uso di app scaricabili sui dispositivi mobili (smartphone).
Si tratta di strumenti previsti e consigliati anche dall’Europa e dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in caso di epidemie, e che i governi han fatto proprio basandosi sull’esempio di paesi asiatici come Cina, Sud Corea, Taiwan, Honk Hong, Singapore ed altri, tra i primi a sviluppare ed introdurre questo tipo di tecnologie di controllo nei loro paesi, pur con alcune differenze nel loro funzionamento (alcune prevedono il tracciamento con GPS, altre col solo Bluetooth, altre ancora attraverso il codice QR o prevedendo un mix delle diverse soluzioni).
Anche l’Italia, come altre nazioni, a marzo ha predisposto un bando per individuare un progetto per sviluppare apposite tecnologie di tracciamento, a cui hanno partecipato centinaia di aziende italiane e internazionali. A seguito della scelta del governo italiano, la app di contact tracing “Immuni”, sviluppata da un raggruppamento di società guidato dalla milanese Bending Spoons, è entrata a far parte dell’arsenale governativo a partire dal 1 giugno.
Nel PDF allegato, uno studio e un approfondimento sulle diverse app di tracciamento, in Italia, in Europa e all’estero, sul loro funzionamento, sulle diverse società sviluppatrici coinvolte, sui diversi protocolli previsti, nonché il ruolo dei colossi multinazionali come Google e Apple (ma anche Amazon ed altre ancora) e le criticità e i rischi per la libertà individuale che tali nuove tecnologie mettono a repentaglio.
Perché come ha detto qualcuno «Le misure temporanee hanno la fastidiosa abitudine di sopravvivere alle emergenze, specialmente se c’è sempre una nuova emergenza all’orizzonte» e «Qualsiasi cosa entri a far parte della quotidianità presto comincia a passare inosservata».

VLAD – Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa

VLAD – Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa

E’ disponibile V.L.A.D. , a cura di Alterego – Fabbrica dei diritti e Acad – Associazione contro gli abusi in divisa.
VLAD – Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa è il Vademecum diretto a tutte le persone attive nei movimenti sociali dal basso (e non solo), racconta dei diritti che ogni individuo ha quando incontra le Forze di Pubblica Sicurezza e dei doveri che queste ultime DEVONO rispettare.
Un piccolo contributo a tutte e tutti in un periodo storico sempre più cupo.

Clicca quì per scaricare il Vademecum V.L.A.D. 
http://www.abusivlad.it/