Il Governo Draghi ha deciso. Forza Nuova non verrà sciolta

Alla fine, come prevedibile, la cosiddetta mozione per sciogliere FN e i partiti fascisti annunciata dalla maggioranza di governo dopo l’assalto del 9 ottobre alla sede romana della Cgil è diventata al Senato un semplice Odg (approvato con voto di PD, LeU, M5S e Iv, astensione di Lega e FI e voto contrario di FdI) assolutamente non vincolante e che quindi non prevede un impegno preciso e fattivo dell’esecutivo di governo.

Si aspetta, insomma, di vedere quale sarà la sentenza della magistratura per decidere eventualmente il da farsi. Una retromarcia imbarazzante e ridicola, dopo lo strombazzamento iniziale dei partiti di centro-sinistra che compongono la maggioranza di governo sull’ipotesi di scioglimento. Il Senato ha invece approvato, all’unanimità, una mozione del centrodestra in cui genericamente si impegna l’esecutivo di governo “a valutare le modalità per attuare ogni misura prevista dalla legge per contrastare tutte, nessuna esclusa, le realtà eversive”, una mozione che nemmeno nomina FN ma rimane volutamente nel terreno dell’ambiguità, equiparando in modo sottinteso i gruppi fascisti a quelli di sinistra o anarchici.

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Da huffingtonpost

Su Forza Nuova la maggioranza si sgonfia: il governo non sarà costretto a scioglierla
Il centrosinistra trasforma la mozione in ordine del giorno. Draghi può aspettare i giudici e poi decidere. Passa anche la mozione (generica) della destra

Nessun vincolo arriva dal Parlamento allo scioglimento di Forza Nuova. Le quattro mozioni del centrosinistra che chiedevano all’esecutivo di utilizzare la legge Scelba e di sciogliere con decreto la formazione di estrema destra, e i suoi simili, sono approdate oggi pomeriggio in Senato. Ma, il tempo di presentarle, e sono state ritirate, diventando un ordine del giorno unitario. Un atto cioè, d’indirizzo, ma non vincolante. Che può essere letto come la legittimazione ulteriore di quello che sembra essere l’orientamento del governo: prima di scrivere anche una sola riga del decreto legge di scioglimento, aspettiamo che la magistratura si esprima sui fatti del 9 ottobre, sulla devastazione della Cgil a Roma. Dopo un lungo dibattito il Senato ha approvato per alzata di mano l’ordine del giorno del centrosinistra: l’atto avrà poco più che una valenza simbolica.

Via libera di Palazzo Madama anche a un altro documento: la mozione del centrodestra nella quale, però, la parola scioglimento non si intravedeva neanche. E che è così generico nelle richieste che, per quanto in teoria vincolante, difficilmente potrà avere un seguito a Palazzo Chigi.

Da un lato e dall’altro, nel corso della giornata i testi sono stati limati, sono stati tolti alcuni riferimenti specifici a episodi violenti che con i fatti del 9 ottobre c’entrano poco o nulla, ma alla fine una voce unica il Senato su Forza Nuova non è riuscito a esprimerla: ci sono due sì, a due atti diversi che vengono approvati, ma nessuna convergenza. E, quindi, nessuna conseguenza di peso nell’operato del governo.

La mozione e l’ordine del giorno, a leggerli bene, nelle premesse molto simili, ma differiscono totalmente nelle conclusioni. E una voce unica del senato sullo scioglimento di Forza Nuova non c’è. C’è, invece, una maggioranza divisa.

″Sull’antifascismo, sui valori fondanti della nostra Costituzione, dovremmo essere tutti d’accordo; tutti uniti senza nessuna ambiguità o distinzione. Rispetto alle terribili  violenze compiute da Forza Nuova, il Parlamento aveva la possibilità di approvare con una voce sola un atto di indirizzo politico al governo, chiedendo l’applicazione della nostra Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista”, lamenta Simona Malpezzi del Pd.   “Mi sarei aspettata che sulla difesa dell’antifascismo quale elemento portante della nostra democrazia, ci fosse unità”.

Unità che, invece, non c’è stata perché il centrodestra proponeva un atto contro ogni movimento eversivo. La lunga mozione in cui venivano elencati fatti come il G8 di Genova, “le violenze dei No Tav”, ma anche il “pestaggio da parte di una quindicina di esponenti dei centri sociali torinesi di due militanti del gruppo studentesco “Aliud” e, ancora, “le devastazioni in seguito ad un corteo antifascista promosso dal centro sociale “Kavarna” di Cremona”, è stata sostituita prima del voto da un documento nuovo e viene messa ai voti subito dopo l’ordine del giorno.

Il documento che è andato ai voti, ed è stato approvato non aveva riferimenti al passato, ma con la stessa sostanza del precedente, almeno nelle conclusioni. Nessun cenno allo scioglimento di Forza Nuova ma la richiesta di misure “per contrastare le realtà eversive che intendano perseguire il sovvertimento dei valori fondamentali dell’ordinamento costituzionale”. L’inciso, quando si fa riferimento a queste realtà, è eloquente: “Tutte, nessuna esclusa”.

La richiesta, neanche a dirlo, strideva rispetto a quella presentata dal centrosinistra che si focalizzava solo su Forza Nuova e sull’estrema destra, facendo riferimento alla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. “Il vostro è un approccio di sintesi, il nostro un approccio generale. Sono approcci politici diversi, non dateci anche lezioni di diritto costituzionale”, ha detto nelle dichiarazioni di voto la senatrice Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia, sottolineando che “la violenza è quella roba lì (i fatti di Roma, ndr) ma anche questa roba qui (gli episodi di violenza di frange del centrosinistra, ndr)”.

“Il parlamento non può sciogliere nessuna forza politica, è un compito che spetta al governo o alla magistratura. Se il governo ha le prove per chiudere Forza Nuova lo faccia”, rincara la dose Luca Cirianni di Fratelli d’Italia. L’attacco della Lega, invece, arriva da Massimiliano Romeo: “Ci hanno pure buttato le bombe nelle nostre sedi e nessuno ha fatto niente. Questo Parlamento stia attento a non sottovalutare le migliaia di persone che sono scese in piazza civilmente per manifestare”. La giornata di Palazzo Madama si chiude così: senza un accordo su Forza Nuova e con una sostanziale retromarcia da entrambi i lati. Quella del centrosinistra, però, a rileggere le mozioni che aveva presentato in prima battuta, si nota di più.

FONTE: https://www.huffingtonpost.it/entry/su-forza-nuova-la-maggioranza-si-sgonfia-il-governo-non-sara-costretto-a-scioglierla_it_61704651e4b066de4f5d2b7e

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La parodia è poi proseguita al senato

VEDI: https://www.fanpage.it/politica/scioglimento-forza-nuova-la-camera-approva-le-mozioni-di-centrosinistra-e-centrodestra/