La necessità dell’antifascismo anche a Forlì.

Pubblichiamo un comunicato/intervento del Coordinamento Antifascista Romagnolo

Apprendiamo con sconforto e ne diamo notizia senza celare rabbia e frustrazione, che anche la nostra terra (nostra in quanto da noi vissuta, non posseduta) è stata raggiunta dal nero cancro delle mimetiche associazioni neofasciste. La giornata del 18 dicembre 2010 abbiamo assistito alla prima uscita pubblica di questi neri figuri, all’interno dell’iniziativa da loro promossa a livello nazionale “un pandoro per i popoli”, una presunta vendita di beneficenza per i popoli Karen (minoranza etnica birmana).

In quella data gli antifascisti risposero alla provocazione e il loro banchetto è stato assediato da decine di ragazzi e ragazze: il risultato, benchè su internet abbiano mentito dicendo che tutti i pandori erano stati venduti, è stato che i pandori sono rimasti nel loro bel sacco e la gente, avvertita dalle voci e dai volantini, ha capito quali losche figure appestavano la piazza. Anche se scontato non possiamo sorvolare sulla sfrontata e ridicola spudoratezza che dimostrano questi soggetti promotori, da un lato, di razzismo, squadrismo, nazionalismo e cameratismo sfrenato e dall’altro inneggianti, col candore tipico del Natale, alla solidarietà tra i popoli, quegli stessi popoli “inferiori” che i loro patriarchi (mai rinnegati anzi, osannati) volevano belli chiusi nei compartimenti stagni delle camere crematorie Erano già apparsi due strisiconi a Forlì, a inizio dicembre dell’anno scorso, questa volta firmati “Blocco Studentesco” (la falangetta studentesca di Casa Pound) che reclamavamo invece fondi per l’installazione di impianti fotovoltaici come energia alternativa ed è evidente fin da questi approcci quale tattica i neo camerati stiano usando: cercano di ripulire la loro lurida faccia fascista trattando tematiche da sempre care alla sfera politica loro avversa (energia pulita, mutuo sociale, diritto alla casa etc) rimanendo però fedeli al loro retaggio squadrista.
Infatti Casa Pound e Blocco Studentesco sono le sigle che si sono macchiate degli assalti a Piazza Navona (ai danni di studenti liceali) nel 2009, fatti entrare in piazza con un camion pieno di spranghe, bastoni e mazze (e le solerti forze dell’ordine a prevenire i “violenti”) o dell’incursione alla sede di Rai 3 che si occupò dei fatti sopracitati, o ancora degli agguati squadristi alla Sapienza di Roma…e la lista potrebbe essere lunga. Per restare in tema si può annoverare anche un drammatico esempio cittadino: a novembre, periodo in cui alcune scuole forlivesi sono state autogestite o vi sono stati tentativi di occupazione, all’istituto areonautico Baracca (una delle scuole di cui sopra) sono stati sparati tre colpi d’arma da soft air (con proiettili di metallo) nella vetrata del cortile interno successivamente a delle minacce esplicite mosse, da parte di un esponente di Blocco Studentesco a uno studente, tra i più in vista tra i promotori della protesta studentesca.
Qui in Romagna il terreno fertile per l’attecchimento del neo fascismo è da ricercarsi più nella latenza e nella vacuità delle pratiche antifasciste istituzionali (sindaci “antifascisti” predappiesi che ingrassano col commercio/turismo fascista etc) che nelle vere e proprie istanze cameratesche di alcune fasce della popolazione. Da quanto sappiamo (e abbiamo visto) i sedicenti camerati di Casa Pound Forlì sono meno di una decina di attivisti (tra i quali la maggioranza non nativi della zona) che cercano di infangare la nostra terra (terra partigiana, terra di Resistenza, terra Antifascista) con le loro follie securitarie, il loro nazionalismo razzista e tutto il simpatico corollario di tematiche scippate all’area antagonista (come si diceva prima, diritto alla casa, sostegno dei lavoratori etc) che utilizzano per riciclare la loro sporca provenienza agli occhi della gente.

Usano tematiche, slogan, colori, volatini che a un primo sguardo potrebbero sembrare di un qualiasi spazio sociale antagonista (e quindi antifascista) per trascinare a se chi ingenuamente si facesse abbindolare dalla loro retorica che nasconde solo la bramosia di prendere piede in un momento così politicamente instabile in questo paese.
Le forze partitiche hanno già commeso una volta (fatale) l’errore di sottovalutare l’emergere del fascismo (che non è un atto dirompente ma graduale) ad oggi non ci si può permettere di fare lo stesso.

Sappiamo che domani (domenica 30 gennaio ore 16:00) i neofascisti terranno un’iniziativa all’Hotel Executive di Forlì, in Viale Vittorio Veneto, per sponsorizzare la loro campagna sul “reddito sociale” i loro tesseramenti per l’anno in corso e per un “aperitivo non conforme” (qualsiasi cosa significhi).

Abbiamo telefonato al direttore dell’albergo chiedendo di non ospitare i fascisti nei loro spazi e se, in un primo tempo, lo abbiamo sentito allibito risponderci che era all’oscuro di ogni cosa, in una seconda telefonata (decisamente più iraconda e sbraitante della prima) ha ammesso che “dato che pagano” come qualsiasi altro lui li accetta senza riserve (hanno seguito altre parole e frasi ringhiose che non siamo riusciti a decifrare). E’ evidente che tra la prima telefonata e la seconda devono esserci stati scambi di battute tra i fascisti e il direttore, che devono aver fatto mutare linea difensiva a quest’ultimo, che forse contagiato dall’animosità dei suoi discutibilissimi clienti, si è lasciato andare all’aggressività nerovestita.

Appoggiate da una fitta rete di contatti con parlamentari e uomini delle istituzioni in tutta Italia (non è un mistero che Casa Pound sia lautamente finanziata dal Pdl, specialmente nella zona romana) questa associazione sta progressivamete infiltrandosi nel tessuto sociale del paese, facendo leva sui bassi istinti della gente (Lega Nord docet) e sulla rabbia inespressa specialmente dalle giovani generazioni, bacino d’utenza privilegiato da questi gruppi. A riprova della loro intima amicizia con le istituzioni (le stesse che processano gli antifascisti per le loro legittime e doverose azioni) domani sarà presente all’iniziativa neofascista un consigliere comunale del Pdl nostrano: ci sembra inutile sprecare parole per dissuaderlo a parteciparvi.

Consapevoli che le istituzioni non muoveranno un dito per arrestare il dilagare di questo raccapricciante fenomeno (seppure saranno prontissime a fregiarsi di medaglie e attestati al valore nei giorni delle commemorazioni ufficiali) crediamo che sia SINGOLA RESPONSABILITà DI OGNI LIBERA PERSONA quella di agire e mobilitarsi affinchè la presenza di questi soggetti non venga tollerata e sia, anzi, respinta in ogni modo e maniera.
Prima Forza Nuova ora Casa Pound, il neo fascismo italiano si sta allargando paurosamente anche nel nostro territorio: auspichiamo che sia una risposta popolare quella che riceveranno nelle loro prossime (sciaguratamente siamo certi che ne faranno altre) iniziative che ribadirà con forza che non c’è nessuno spazio per i fascisti, vecchi e nuovi, di qualsiasi colore sia ritinteggiata la loro camicia.

Non devono passare. E non passeranno.

Coordinamento Antifascista Romagnolo
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