[Forlì] Covid. Consigliere Lega augura malattia e morte ai partigiani

“Se anziani partigiani (più anziani sono meglio è) …vogliono radunarsi per celebrare nonostante il virus perché fermarli? Se poi dovessero ammalarsi… E’ un rischio che dobbiamo assolutamente correre. Ne va del bene della nostra gente”. E’ quanto scrive Francesco Lasaponara, esponente e consigliere comunale della Lega di Forlì con un post contro i partigiani, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile 2020, in cui si augura che si ammalino di covid e magari muoiano.

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Ex ministro Minniti – guerrafondaio NATO!

Ex ministro Minniti – guerrafondaio NATO!

Nella serata di Martedì scorso, 27 novembre 2018, l’ex ministro Marco Minniti, oggi in corsa per diventare segretario del Partito Democratico, con davvero poca pubblicità e ancor meno preavviso poiché forse preoccupato di destare malumori e forti contestazioni, ha fatto tappa a Cesena per presentare il suo libro “Sicurezza è liberta”, un libro che fin dal titolo orwelliano mostra uno spiccato senso dell’ossimoro.

Sonoramente osteggiato da attivisti dei movimenti a Bologna, dov’era stato nel pomeriggio, anche a Cesena l’ex ministro del governo Renzi ha incontrato la sua giusta contestazione da parte di una trentina fra attivisti dell’Assemblea Antifascista Cesenate ed altre persone, che con striscioni e cori così dimostravano di non gradirne l’ingombrante faccia tosta.
Peccato che le nostre considerazioni non si sia potuto dirle direttamente in faccia allo stesso Minniti, dato che gli agenti antisommossa che presidiavano gli ingressi al palazzo del Ridotto, luogo in cui si è tenuto l’incontro pubblico (ripetiamo: PUBBLICO!), hanno deciso che solo i sostenitori dell’ex ministro potevano entrare, mentre i critici dovevano restare fuori. Così dimostrando quale alto concetto di democrazia abbiano Minniti e i suoi difensori.

Ricordiamo chi è Marco Minniti: da sempre uomo di fiducia in Italia della NATO, da Ministro dell’Interno del governo guidato da Matteo Renzi ha siglato i vergognosi accordi con le milizie libiche, che prevedono l’apertura in Libia di nuovi lager per immigrati che transitano per quel paese verso l’Italia; è anche un guerrafondaio amante degli scenari bellici, nonché uno degli ideatori del piano neocoloniale che vede l’Italia schierare i suoi militari in Africa (per esempio in Niger ma non solo) a difesa delle multinazionali occidentali e degli affari delle imprese predatrici italiane come ENI; porta inoltre la responsabilità del Decreto Sicurezza-Immigrazione detto Minniti-Orlando, che tra le altre nefandezze ha cancellato un grado di giudizio (l’appello) per i ricorsi degli immigrati riguardanti la domanda di asilo e di protezione umanitaria, tanto che il nuovo Decreto che porta il nome di Salvini – e che abroga del tutto la Protezione Umanitaria – ne è solo il degno continuatore; per finire in bellezza (si fa per dire!) è anche il personaggio che tra uno sgombero e l’altro di edifici occupati da bisognosi e profughi trovava anche il tempo per varare il famoso DASPO URBANO comminato da sindaci e questure a senza tetto e oppositori politici (non a caso pure questo preso a modello ed integrato dal recente Decreto Salvini). Minniti è anche responsabile del codice di regolamentazione per le navi delle ONG nel Meditterraneo, che ha reso quasi impossibile alla imbarcazioni il soccorso dei migranti e dei naufraghi ed ha procurato centinaia di morti affogati nell’ultimo anno…

Con un personaggio di questa caratura come futuro segretario del PD, cosa dovrà inventarsi la destra per non essere superata?
A parte le boutade , solo imbecilli patentati non hanno ancora capito che buttarsi a destra, sposandone la retorica razzista e securitaria, per provare a raccattare voti non solo è ignobile eticamente ma è anche controproducente politicamente, perché non fa che amplificare i messaggi della destra e dell’estrema destra neofascista, intrisi di paranoia, paura e disprezzo mal celato per la libertà delle persone.
Personaggi come Minniti sono quanto di meglio la destra e l’estrema destra possano sperare in un momento come questo !

***

“Complice dei lager in Italia e in Libia”, “Guerrafondaio N.A.T.O.” e ”Break borders!” sono stati esposti di fronte alla Sala del Ridotto, luogo della presentazione a cui ha partecipato anche il Sindaco Lucchi davanti – hanno scritto i giornali l’indomani – a un centinaio di persone. L’area esterna, ovviamente, era completamente blindata da poliziotti e carabinieri in assetto anti-sommossa.
Sindaco che proprio in questi giorni ha assunto un atteggiamento da Ponzio Pilato di fronte alla protesta che, da una settimana, alcuni migranti senza un tetto stanno attuando dormendo sotto il loggiato del Comune, davanti all’ingresso principale.
Una situazione che rappresenta solo l’antipasto per quello che succederà con l’attuazione del Decreto Salvini. Protesta che comunque ha attivato una rete di sostegno e solidarietà che cerca, oltre al supporto logistico e alimentare, di non lasciare sole queste persone; esposte alle continue minacce e provocazioni della Polizia Municipale..
La contestazione, anche per il pochissimo tempo a disposizione, non ha raccolto forse grandi numeri (una trentina di persone) e ha visto numerose assenze ma sicuramente non è stata gradita dal PD locale e, crediamo, dallo stesso On. Minniti accompagnato per tutta la serata da slogan e fischi.

Sabato 19 ottobre. Presidio contro l’occupazione turca del Nord-Siria e in solidarietà con le comunità del Rojava!

Sabato 19 ottobre. Presidio contro l’occupazione turca del Nord-Siria e in solidarietà con le comunità del Rojava!

Il 9 ottobre le forze armate turche, approfittando del ritiro del contingente americano, hanno lanciato un attacco (aereo e via terra) in Rojava, regione a maggioranza curda nel nord della Siria, nazione a sua volta sconvolta da una guerra a tutto tondo.
Da tempo il presidente della Turchia, Erdogan, che nel suo paese si comporta come un vero dittatore, fremeva per questa soluzione. L’attacco ha già prodotto più di 500 morti, migliaia di feriti e qualche decina di migliaia di sfollati in fuga dall’area.
Ufficialmente l’attacco all’interno dei confini siriani è stato giustificato con la volontà di creare una “zona cuscinetto” ai confini tra Siria e Turchia, in cui sistemare i profughi della guerra siriana presenti in quest’ultimo paese… ma le vere motivazioni stanno altrove!
Anche la credenza che sia in corso uno scontro puramente etnico è sbagliata e non centra il punto della questione. Pur se esiste la volontà genocida di eliminare i curdi dalla regione, la paura maggiore della Turchia – che come altri Stati ha mira egemoniche e si gioca l’influenza politico-economica sull’area – è quella di veder sorgere ai suoi confini un avamposto di sperimentazione sociale qual è, oggi, il Rojava.
In Rojava, fin dall’inizio del conflitto in Siria, è infatti nato l’esperimento sociale e politico denominato “confederalismo democratico”, un sistema di autogoverno dal basso che, pur con tutti i limiti e le contraddizioni presenti in un contesto di guerra, ha rimesso in discussione gli Stati-nazione e sostenuto l’idea di un’economia solidale, riaffermando il principio di autodeterminazione delle comunità. Un vero e proprio esperimento rivoluzionario e libertario, ecologista e femminista, influenzato anche dal pensiero di Abdullah Ocalan che, dopo la lettura e lo studio del pensatore libertario ed ecologista Murray Bookchin, ha abbandonato l’idea di creare uno stato curdo per abbracciare invece l’idea di un federalismo dal basso, aperto alle più varie etnie, lingue, credenze religiose o atee. Proprio per queste caratteristiche, l’esperimento del Rojava ha richiamato persone e militanti da tutto il mondo, inclusa l’Italia, disposte a combattere per difenderlo dagli attacchi delle milizie dell’ISIS. Più di 11.000 donne e uomini delle forze popolari della Siria settentrionale e orientale hanno dato la vita per liberare questa regione dall’ISIS, come il toscano Lorenzo “Orso” Orsetti.
Un’invasione della regione da parte delle forze turche rianimerà l’ISIS, che potrà diventare ancora una volta una minaccia per tutto il Medio Oriente (ma anche per l’Europa) costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle loro case e diventare rifugiati.
Quando le partigiane e i partigiani del Rojava hanno respinto gli attacchi dei fondamentalisti dell’ISIS/DAESH sostenuti dalla Turchia, l’Occidente ha sfruttato la loro determinata resistenza, appoggiandola in maniera opportunistica e ricoprendola di elogi.
Ora che, grazie a quella resistenza, l’ISIS è stato ridimensionato gli Stati Uniti di Donald Trump lasciano via libera all’alleato turco, mentre l’Europa rimane vergognosamente assente: non solo la UE non è stata in grado di approvare un embargo comune sulla vendita di armi verso la Turchia, ma molti dei suoi Stati membri continuano ancora adesso a fornire al regime turco armi e soldi per fermare i flussi di profughi della guerra siriana verso l’Europa.
Il governo italiano, molto ipocritamente, il 14 ottobre scorso ha deciso lo stop all’export di armi verso Ankara, ma solo per i “contratti futuri”, quindi le forniture di armi per gli ordinativi già autorizzati nel passato continueranno (degli 890,6 milioni di euro di ordinativi ne devono ancora essere consegnati alla Turchia circa la metà); inoltre l’esercito italiano partecipa tuttora ad una missione NATO (“Active Fence”), nella base militare di “Gazi Kislaşi” in territorio turco, con un contingente di 130 soldati italiani, 25 mezzi terrestri e un sistema missilistico per difendere l’alleato turco (la Turchia è il secondo esercito della NATO!) da eventuali risposte armate provenienti dalla Siria, come confermato dal sito del ministero della Difesa.
Fa pertanto riflettere che in occasione delle giornate di mobilitazione internazionale in solidarietà al Rojava, abbiano avuto la faccia tosta di scendere in piazza personalità, esponenti e dirigenti di partiti che hanno sostenuto e sostengono anche oggi governi che continuano ad inviare armi alla Turchia e partecipano a missioni NATO in appoggio ad Ankara e che, a dirla tutta, nulla condividono degli ideali che animano l’esperimento rivoluzionario del Rojava!
Invitiamo perciò tutte e tutti a partecipare a questo presidio contro l’occupazione turca della Siria del Nord, in solidarietà con la popolazione curda, con le comunità del Rojava e con le popolazioni siriane stremate da anni di guerra! Ma invitiamo anche gli opportunisti politici e i finti solidali a starsene a casa!
Se una strada di pace è percorribile in medio oriente, questa passa anche per la difesa del Rojava e del “confederalismo democratico” che, pur con i limiti e i possibili miglioramenti, ha dimostrato che solo abbandonando i nazionalismi e gli identitarismi settari è possibile costruire comunità aperte e solidali. Difendere il Rojava significa abbracciare, dare risalto e solidarietà a chi continua a lottare per un’idea di società altra, di giustizia sociale, di libertà… in un mondo che invece pare convertirsi in una sua parte abbastanza ampia ad ideali esattamente contrari, di perseguimento del profitto economico e di chiusura e repressione nei confronti delle diversità.
L’esperienza del Rojava parla a tutto il mondo!

[Forlì] Scontri al mercatino di Natale, leader di Forza Nuova Romagna Ottaviani “sconta la pena” con una donazione all’ong dei migranti

Dai media locali (12 settembre 2019)

Ha patteggiato sei mesi di pena il riminese Mirco Ottaviani, il leader di Forza Nuova Romagna che l’8 dicembre del 2017 fu protagonista di alcuni scontri in centro…

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[Romagna] Facebook/Instagram ha bloccato le pagine locali di Forza Nuova e Csapound

Dai media locali (10 settembre 2019)

A sorpresa nel pomeriggio di lunedì sono scomparse dai social tutte le pagine ‘istituzionali’ dei movimenti, a cominciare dalle pagine principali ‘CasaPound Italia’ e ‘Forza Nuova Italia’, “certificate” con tanto di spunta blu, e decine e decine di profili personali di militanti.

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[Ferrara]A Lagosanto un assessore di Fratelli d’Italia pizzicato mentre compra cocaina

Ecco i paladini della “lotta alla droga”

Dai giornali locali: Un giovane politico ben in vista di Lagosanto: Luca Cavalieri, 29 anni, eletto in Consiglio con la lista del centrodestra, tra le fila di Fratelli d’Italia (di cui è anche membro del coordinamento locale), e da poco assessore della nuova giunta, con deleghe alle Politiche giovanili, Associazionismo e Relazioni internazionali e Pari opportunità. Venerdì pomeriggio i carabinieri lo hanno individuato mentre comprava una dose da 1,16 grammi di cocaina da un noto spacciatore del luogo. Comprare non è un reato, ma per l’assessore è scattata la segnalazione alla Prefettura quale assuntore.

FONTE:
http://www.ecn.org/antifa/article/6170/lagosanto-assessore-di-fratelli-ditalia-pizzicato-mentre-compra-cocaina-botte-del-pusher-ai-carabinieri

 

Ravenna 25 ago – nessuna commemorazione per il gerarca Ettore Muti!

Riceviamo e condividiamo l’appello della Rete Antifascista di Ravenna contro la commemorazione neofascista di Ettore Muti e contro ogni apologia di fascismo.

Apprendiamo dalla stampa locale che anche quest’anno i gruppi neofascisti con in testa Forza Nuova avrebbero intenzione di commemorare il gerarca Ettore Muti qui a Ravenna.

Ribadiamo fermamente l’opposizione della Rete Antifascista di Ravenna a tali celebrazioni a carattere apologetico del fascismo.

Annunciamo con chiarezza che il nostro dissenso sarà ATTIVO: non intendiamo limitarci ad interpellare le istituzioni di governo locale alle quali, con senso di responsabilità, abbiamo chiesto un incontro senza avere alcuna risposta.

Le responsabilità politiche, morali e di ordine pubblico, saranno in capo a chi a qualsiasi livello, sindaco, questore e prefetto, si sia reso complice dei gruppi neofascisti e delle loro celebrazioni.

Noi della Rete Antifascista di Ravenna saremo presenti al cimitero della nostra città nella giornata del 25 agosto per impedire qualsiasi evento di carattere fascista; ci appelliamo a tutti i compagni le compagne, i/le cittadin* e le associazioni che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo e della solidarietà ad unirsi a noi nella presenza attiva, con qualsiasi modalità di partecipazione ritenessero consona alle loro pratiche.

Vi aspettiamo tutt* domenica 25 agosto dalle 7:30 del mattino al cimitero di Ravenna.

Cesena. Sab 18 mag in piazza contro il comizio di CasaPound

Riceviamo e condividiamo:

RESPINGIAMO CASAPOUND!

Sabato 18 maggio in piazza Amendola a Cesena il segretario nazionale di CasaPound Simone di Stefano terrà un comizio a carattere regionale a Cesena in vista delle imminenti elezioni.

Tutte le realtà che considerano l’antifascismo non una carta da disseppellire per la classica campagna elettorale, ma un valore e una rabbia imprescindibile sono chiamate a scendere in piazza. Si, perché non bastava respirare il fetore della loro sede aperta da più di un anno e i loro banchetti settimanali, ora anche i loro capoccia a eseguire la solita aberrante messa in scena in una piazza centrale della città.

NON DEVONO CADERE ALTRE GOCCE, IL VASO È GIÀ TRACIMATO!

CI VEDIAMO SABATO 18 MAGGIO ALLE 16.30 SOTTO I PORTICI DI PIAZZA DEL POPOLO

[Forlì] Conferenza elettorale dei neofascisti di casapound alla sala del Foro Boario

Dai media locali apprendiamo che alla Sala del Foro Boario a Forlì si terrà una conferenza elettorale dei neofascisti di Casapound con presentazione di Claudia Gagliano, candidata per la Romagna alle prossime elezioni europee.

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[Ferrara] “Riapriremo i forni di Auschwitz”: bambino ebreo aggredito in una scuola

 

Da http://www.ecn.org/antifa/

16 aprile 2019

FERRARA – “Quando saremo grandi faremo riaprire Auschwitz e vi ficcheremo tutti nei forni, ebrei di…». Bullismo e razzismo in una scuola media di Ferrara contro un bambino ebreo, aggredito fisicamente e verbalmente nella palestra dell’istituto da un gruppo di compagni di classe. L’episodio – riportato dall’edizione locale de il Resto del Carlino – è stato denunciato dalla rappresentante di classe. «E’ inaccettabile – dice al quotidiano la portavoce, mamma di una bambina che frequenta lo stesso istituto – che accadano simili episodi. Non si può far passare sotto silenzio questo chiaro segnale di antisemitismo strisciante».

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Cesena. Resoconto della manifestazione di sabato 6 aprile “contro il fascismo di governo e il decreto Salvini”

Sulla manifestazione di sabato 6 aprile a Cesena

Bella giornata quella di sabato 6 aprile! Circa 300 persone hanno partecipato alla manifestazione di Cesena “contro il fascismo di governo e il decreto Salvini” lanciata dall’Assemblea Antifascista di Cesena e da altri comitati locali, tra cui la Rete Antifascista di Ravenna. Molti i cori, gli slogan, gli interventi al microfono aperto, i volantinaggi e il materiale cartaceo fatto girare. Nota positivissima, la partecipazione di svariati studenti delle scuole di Forlì-Cesena che hanno portato il loro contributo, con anche diversi interventi al microfono in cui hanno ribadito la necessità anche per gli studenti di lottare contro il fascismo istituzionale e non, sia all’interno delle scuole come nella società. Si è fatta presente la situazione incredibile in cui versano le scuole, dove i soldi per la manutenzione ordinaria sono traslati dal governo verso l’installazione di telecamere, controlli di polizia tra i banchi e mini-naja.

La manifestazione si è svolta volontariamente senza bandiere di partito, e si è snodata per le strade di Cesena da piazza della Libertà a piazza del Popolo, con diverse fermate in cui gli interventi comunicativi e i volantinaggi alle persone si sono fatti più fitti. Si è parlato del DDL Pillon sul divorzio e sull’affido dei figli, che è un attentato contro l’autodeterminazione femminile. Si è parlato del decreto sicurezza, che va a colpire tutta una serie di categorie, dal lavoratore, al manifestante fino alla persona immigrata in Italia. Si è parlato della continuità di questo governo coi precedenti, anche nella volontà di agevolare banche e aziende a discapito delle classi popolari. Si è parlato di CPR (lager per migranti) e di frontiere, di guerre della NATO e imprese neocoloniali, e del razzismo sociale come dell’arma con cui i ricchi e i potenti riescono a far sì che i poveri si facciano la guerra tra loro invece che allearsi contro il comune nemico. Quella di sabato è stata una bella giornata, dunque, ma sappiamo che non è abbastanza!

Sappiamo che, aldilà dell’intensità di un giorno, la cosa più importante è la continuità della lotta quotidiana, all’interno del mondo del lavoro, della scuola, nella società tutta, ognun* a suo modo. Perché quando non c’è lotta, il fascismo cresce!

Grazie a tutt* coloro che hanno partecipato!
Invitiamo inoltre a partecipare al percorso e alle iniziative
dell’Assemblea Antifascista di Cesena.

Assemblea Antifascista di Cesena
cesenantifa at inventati punto org