Ci risiamo. A Forlì il Comune si appresta a spendere ingenti fondi pubblici per “riqualificare” le consuete brutture fasciste. Periodicamente le amministrazioni di questa città – in passato quelle di centro-sinistra, ora quella di destra a trazione Lega-Fratelli d’Italia – han pensato di gettare milioni di euro per ridare fasto a monumenti che celebrano una infame dittatura assassina e guerrafondaia. Così aquile, fasci littori, scritte e giuramenti incisi su pietra o su muro, che in altre città alla fine della guerra sono stati giustamente abbattuti o scalpellati via come il regime che li aveva voluti per celebrare sé stesso, a Forlì sono invece stati restaurati a scadenza periodica per attrarre un certo tipo di turismo (sappiamo quale), togliendo soldi da altri settori di spesa pubblica, come ad esempio le case popolari.
Vediamo una continuità tra le varie amministrazioni nel dare risalto a questo tipo di operazioni, ma in questo ultimo caso leggendo le dichiarazioni sui giornali per quanto riguarda la prossima “riqualificazione” del monumento di Piazzale Vittoria non possiamo non notare come il linguaggio usato dai rappresentanti del Comune di Forlì per presentarla esprima toni celebrativi e una fraseologia diremmo quasi nostalgica che la dicono lunga sui propositi dei “riqualificatori”.
ANTIFA FORLÌ-CESENA
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