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Oggi presidio solidale con le 5 persone sotto processo per l’opposizione alle sede di Casapound Cesena

Oggi, Giovedì 27 Maggio, a Forlì, in concomitanza all’udienza che vedeva 5 persone sotto processo accusate di essersi opposte a vario titolo negli anni scorsi all’apertura della sede neofascista di Casapound a Cesena, un gruppo di antifasciste e antifascisti ha svolto un presidio in loro solidarietà, davanti all’entrata del Tribunale, come già altre volte durante le passate udienze.

Al presidio hanno partecipato, nonostante l’orario (orario di pranzo) circa una trentina di compagne e compagni, che hanno voluto rendere esplicita la loro solidarietà alle persone colpite dalla repressione, anche tramite uno striscione con scritto “SOLIDARIETÀ ANTIFASCISTA”, volantinando ai passanti e intonando qualche coro di incoraggiamento: “Siamo tutte antifasciste, siamo tutti antifascisti!”.
Ringraziando le compagne e i compagni intervenutx, e ribadendo come queste presenze solidali siano davvero importanti, di seguito pubblichiamo il testo del volantino distribuito oggi.
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SOLIDARIETÀ ALLE PERSONE SOTTO PROCESSO CON L’ACCUSA DI ESSERSI OPPOSTE AD UN COVO FASCISTA A CESENA

Violenza privata, diffamazione e minaccia: questi i reati contestati a cinque persone accusate di essersi opposte a vario titolo all’apertura di una sede fascista a Cesena. Infatti, a gennaio del 2018, un noto gruppo neofascista – Casapound – aveva aperto il proprio covo nel cuore di quella città, in via Albertini. Questo anche grazie a chi scelse di affittare il proprio locale ai “fascisti del terzo millennio” (come senza imbarazzo si autodesignano gli appartenenti a questo gruppo).
I proprietari del locale in questione denunciarono successivamente queste cinque persone per supposte pressioni ricevute affinché non affittassero a Casapound e per un volantino anonimo, di cui alcuni quotidiani diedero al tempo annuncio, in cui sembra apparisse il nome dei locatori, e che senza nessuna prova viene loro addebitato.
In tante e tanti ci siamo mobilitati in questi anni contro la deriva xenofoba e fascista della società in cui viviamo, e lo abbiamo fatto anche con assemblee, presidi, manifestazioni e iniziative culturali, ribadendo continuamente come concedere luoghi fisici ai fascisti sia – per noi che ci definiamo antifasciste e antifascisti – non solo vergognoso ma pure un pericolo per tutte/i. Fin dai mesi successivi all’apertura del covo di Cesena, infatti, ci sono stati tentativi di intimidazione ad antifasciste/i e residenti del quartiere, tra cui addirittura i condomini dello stabile in cui è inserito il locale in uso al gruppo neofascista (i quali condomini, da ultimo, hanno anche prodotto degli esposti per l’uso improprio dello stesso).
Il fascismo non è solo una infame dittatura che si è prodotta nel passato, ma anche un pensiero politico funesto che tuttora promuove assurde discriminazioni (etniche, politiche, sessuali e di genere) e determina attacchi, aggressioni e morti. Ricordiamo che Casapound è il gruppo in cui militava Gianluca Casseri, autore del duplice omicidio di due senegalesi a Firenze il 13 dicembre 2011, e di Amedeo Mancini che nel 2016 a Fermo uccise a pugni un ragazzo nigeriano.
I reati contestati a queste cinque persone – a queste antifasciste e a questi antifascisti – sono dunque stati per noi un tentativo di zittire e affossare una lotta collettiva e partecipata che abbiamo visto intensificarsi a Cesena contro il ritorno di questo nuovo-vecchio tipo di fascismo; per questo motivo reputiamo importante che la solidarietà nei confronti delle persone sotto processo si renda visibile e sia espressa in maniera forte e chiara, a prescindere dal fatto che siano responsabili o meno dei fatti a loro ascritti.
L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!
In anni in cui, a livello locale come nazionale, veri e propri conati razzisti e fascisti hanno ripreso forza, è necessario scegliere da che parte stare e mantenere come sempre alta l’attenzione e la lotta.

Antifasciste e antifascisti di Forlì-Cesena
27 maggio 2021

Contestato il No Paura Day a Cesena, relatore un noto prete fascista e omofobo

Oggi ci siamo svegliat* con questa notizia.
Fonte CesenaToday: una contestazione antifascista ieri, vigilia del 25 aprile, in un parco di Cesena dove era stato organizzato un NoPauraDay. Un prete, invitato al NoPauraDay a parlare come relatore ufficiale, contestato da un gruppo di antifascist*.
Scritto così non si capiva bene cosa fosse successo e soprattutto perché.
Ci siamo incuriosit* e siamo allora andat* a vedere chi fosse questo prete oggetto della contestazione, spulciando qualche articolo di giornale apparso in rete.
Siamo venut* così a conoscenza che a parlare al NoPauraDay ieri in quel parco era un certo Don Lorenzo Lasagni, prete di Pisignano in provincia di Ravenna. Chi è costui? Pare sia noto alle cronache, locali e nazionali, per aver condotto diverse omelie contro persone gay ed immigrate ma soprattutto per essere stato il prete che, andando perfino contro le stesse indicazioni del vescovo e della curia locale, ha celebrato in passato la messa in ricordo del fu squadrista e gerarca fascista Ettore Muti, in occasione di parate nostalgiche organizzate a Ravenna da Forza Nuova-Arditi d’Italia, che da anni vengono a loro volta contestate dalle associazioni e dai gruppi antifascisti ravennati. Per questo prete, l’ex segretario del partito fascista Ettore Muti, responsabile diretto e mandante di tanti omicidi politici in terra di Romagna contro oppositori e figure antifasciste, sarebbe addirittura “una persona da imitare e seguire” (parole sue, riportate dalla stampa).
Buffo che ad una manifestazione che si dice apolitica e per la “libertà” di pensiero si invitino siffatti personaggi, le cui posizioni politiche sono invece assai chiare, come palesementi intolleranti sono le parole di questo prete rivolte contro le persone omosessuali e gli immigrati. In realtà non troppo buffo, se consideriamo che tra gli organizzatori del NoPauraDay, manifestazione che a Cesena va in scena da diversi mesi e il cui brand – come in un franchising – si sta allargando ad altre città italiane, troviamo tra gli altri l’ex candidato a sindaco di Cesena per Casapound e altri personaggi che da tempo bazzicano gli ambienti della destra radicale.
Sicuramente non neghiamo che in quelle manifestazioni ci siano anche persone che fasciste non sono e che la pensano in tutt’altro modo. Ma invitare un prete con simpatie nostalgiche alla vigilia del giorno della liberazione dal nazifascismo, e in un territorio come quello cesenate che suo malgrado ha molti martiri antifascisti al suo attivo, cos’è se non una provocazione?
Contestazione più che legittima, dunque, ci pare quella andata in scena ieri a Cesena. Perché i fascisti, i razzisti e gli omofobi non devono trovare spazio da nessuna parte. Perché il fascismo non è una opinione come le altre, a cui si deve rispetto per un malcompreso ideale di libertà di pensiero. Il fascismo stesso è la negazione di quella libertà – non solo di pensiero – tanto sbandierata a quelle manifestazioni.
Buon 25 Aprile.

(Qui sopra Don Lorenzo Lasagni in compagnia di Mirco Santarelli, referente di Forza Nuova a Cesena ed organizzatore delle celebrazioni in camicia nera per Mussolini a Predappio)

Sotto diversi articoli della stampa online, sia nazionale che locale, che spiegano un po’ chi è Don Lorenzo Lasagni, il prete contestato a Cesena:

https://www.fanpage.it/attualita/ravenna-prete-ricorda-gerarca-fascista-e-attacca-le-unioni-gay-sono-contro-natura/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/21/ravenna-il-ricordo-di-ettore-muti-il-parroco-nellomelia-contro-unioni-gay-aborto-e-comunismo/2987039/

https://www.ravennaedintorni.it/societa/2016/08/23/omelia-anti-gay-il-vescovo-non-aveva-autorizzato-il-prete-forza-nuova-attacca/

https://piunotizie.it/alla-commemorazione-di-ettore-muti-don-lorenzo-lasagni-attacca-le-unioni-gay-e-difende-la-famiglia-tradizionale/

https://www.lafedequotidiana.it/don-lorenzo-lasagni-le-rivolte-nei-cara-dovute-alla-troppa-tolleranza-migranti/

https://www.corriereromagna.it/covid-anche-il-parroco-di-pisignano-al-raduno-no-vax-e-no-mask/

https://www.cesenatoday.it/video/no-paura-day-don-lasagni-cesena.html

[Romagna] Facebook/Instagram ha bloccato le pagine locali di Forza Nuova e Csapound

Dai media locali (10 settembre 2019)

A sorpresa nel pomeriggio di lunedì sono scomparse dai social tutte le pagine ‘istituzionali’ dei movimenti, a cominciare dalle pagine principali ‘CasaPound Italia’ e ‘Forza Nuova Italia’, “certificate” con tanto di spunta blu, e decine e decine di profili personali di militanti.

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Cesena. Sab 18 mag in piazza contro il comizio di CasaPound

Riceviamo e condividiamo:

RESPINGIAMO CASAPOUND!

Sabato 18 maggio in piazza Amendola a Cesena il segretario nazionale di CasaPound Simone di Stefano terrà un comizio a carattere regionale a Cesena in vista delle imminenti elezioni.

Tutte le realtà che considerano l’antifascismo non una carta da disseppellire per la classica campagna elettorale, ma un valore e una rabbia imprescindibile sono chiamate a scendere in piazza. Si, perché non bastava respirare il fetore della loro sede aperta da più di un anno e i loro banchetti settimanali, ora anche i loro capoccia a eseguire la solita aberrante messa in scena in una piazza centrale della città.

NON DEVONO CADERE ALTRE GOCCE, IL VASO È GIÀ TRACIMATO!

CI VEDIAMO SABATO 18 MAGGIO ALLE 16.30 SOTTO I PORTICI DI PIAZZA DEL POPOLO

[Forlì] Conferenza elettorale dei neofascisti di casapound alla sala del Foro Boario

Dai media locali apprendiamo che alla Sala del Foro Boario a Forlì si terrà una conferenza elettorale dei neofascisti di Casapound con presentazione di Claudia Gagliano, candidata per la Romagna alle prossime elezioni europee.

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Se non li conoscete…i “bravi ragazzi” di Caccapound

Se non li conoscete…i “bravi ragazzi” di Caccapound

Ecco chi sono i “bravi ragazzi” di CasaPound, ecco cosa c’è dietro la loro retorica, con cui a giorni alterni si dipingono come rispettosi delle regole democratiche oppure “ribelli anti-sistema”: la solita sporca guerra agli ultimi, in perfetta continuità con le politiche di tutti gli ultimi governi. Non accettano lezioni di democrazia e stile, perché il loro stile è aggredire, bastonare, accoltellare chiunque considerino “diverso”, “estraneo” o semplicemente contrario al loro tentativo di dare una patina di modernità a quella schifezza che è il fascismo.
Già due anni fa questa inchiesta dell’Espresso sul neofascismo in Italia evidenziava questa natura del partitino di Iannone [ http://espresso.repubblica.it/…/casapound-altro-che-bravi-r… ], mentre su questa mappa si posso agevolmente vedere tutte le aggressioni riconducibili a Casapound, compresi l’omicidio di un uomo a Fermo nel 2016 e quello di altri due a Firenze nel 2011 [ https://www.google.com/maps/d/viewer…].

Queste sono le persone che oggi apriranno una sede a Trieste.
Queste sono le persone che non vogliamo nella nostra città.

 Apriamo i porti! // Chiudiamo CasaPound!

#Trieste #TriesteAntifascista

Presidio Solidale a Forlì in solidarietà agli/alle accusat* per le contestazioni contro CasaPound

Stamattina Presidio Solidale davanti al Tribunale di Forlì

Stamattina, 23 gennaio, un nutrito gruppo di solidali ha effettuato un presidio davanti all’entrata principale del Tribunale di Forlì. Occasione: l’apertura del processo a carico di alcune persone, accusate a vario titolo di essersi opposte all’apertura in via Albertini a Cesena di una sede di estrema destra, neofascista, avvenuta circa un anno fa. Volantinaggio e striscione a ribadire la solidarietà nei confronti delle persone accusate!
Per noi dell’Assemblea Antifascista di Cesena, come abbiamo avuto modo di dire e scrivere più volte, è il fascismo – vecchio o nuovo che sia – a non avere cittadinanza nella città in cui abitiamo! Crediamo fermamente che il fascismo, il razzismo, il sessismo, l’omofobia, la violenza contro le diversità, l’autoritarismo più becero non debbano trovare spazio, né a Cesena né altrove.
In tante e tanti ci siamo mobilitat* fin da subito contro la deriva xenofoba e fascistoide della società in cui viviamo. Per questo, il processo che si è aperto stamane lo percepiamo non solo come diretto contro alcune persone in particolare ma anche contro i valori dell’antifascismo stesso: un tentativo di zittire ed affossare una lotta collettiva e partecipata, che sta andando avanti da tempo, contro questi rigurgiti nefasti.

Assemblea Antifascista di Cesena

Solidarietà alle e agli antifascist* sotto processo per l’opposizione ad un covo neofascista a Cesena!

Solidarietà alle e agli antifascist* sotto processo per l’opposizione ad un covo neofascista a Cesena!

In vista dell’apertura del processo previsto il 23 gennaio 2019 a carico di alcune persone antifasciste, colpite da diverse denunce (violenza privata, diffamazione, minacce ed altre) con l’accusa di essersi opposte in vario modo all’apertura della sede fascista di via Albertini a Cesena, lanciamo per Sabato 5 gennaio un presidio itinerante per le strade della città di Cesena, per creare una diffusa solidarietà nei confronti delle/degli antifascist* accusat*, auspicando la partecipazione di chi, nel corso di quest’anno e non solo, ha attraversato le assemblee e le varie iniziative sul territorio.

Mercoledì 23 gennaio vi è inoltre l’intenzione di rendere visibile
la solidarietà con un presidio sotto il Tribunale di Forlì,
in occasione dell’apertura del processo
.

SABATO 5 GENNAIO PRESIDIO
ITINERANTE IN CENTRO A CESENA!
Ore 16:00 ritrovo in Piazza della Libertà Cesena  

Assemblea Antifascista di Cesena cesenantifa@inventati.org

[Cesena] Gio 3 gen h.21: assemblea antifascista al Magazzino Parallelo

In vista del processo previsto il 23 gennaio a carico di alcune persone antifasciste, colpite da denunce con l’accusa di essersi opposte in vario modo all’apertura della sede fascista di CasaPound a Cesena, lanciamo un’assemblea allargata per giovedì 3 gennaio, auspicandoci la partecipazione di chi, nel corso di quest’anno, ha attraversato le assemblee e le varie iniziative in città. Inoltre, dato che sabato 5 gennaio ci sarà un presidio itinerante in centro a Cesena e mercoledì 23 gennaio vi è l’intenzione di rendere visibile la solidarietà con un presidio sotto il Tribunale di Forlì, è a maggior ragione necessario essere in tante e in tanti per poter definire insieme gli ultimi dettagli.

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Chiusa la sede di Casapound a Bari per aggressioni e “ricostituzione del partito fascista”

Chiusa la sede di Casapound a Bari per aggressioni e “ricostituzione del partito fascista”

E’ notizia dell’11 dicembre (2018) che il tribunale di Bari ha disposto la chiusura della sede di Casapound di Bari, al termine di una indagine coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi sui fatti che partono dalla manifestazione del 21 settembre scorso quando, al termine di una manifestazione di protesta contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini, tre persone furono aggredite da alcuni militanti di Casapound , armati di manganello, che si erano dati appuntamento, proprio in occasione della manifestazione, nella loro sede di via Eritrea (quartiere Libertà) per un attacco premeditato (quel giorno accorsero alla sede di bari militanti da tutta la Puglia).
Trenta i fascisti indagati per l’aggressione e per ricostituzione del disciolto partito fascista. Nelle perquisizioni ritrovati anche dai manubri busti di Benito Mussolini, bandiere della X Mas e il Mein Kampf di Adolf Hitler.
Ovviamente il leder del movimento neofascista Simone Di Stefano si è lamentato che: “A Bari provvedimenti fuori dalla realtà, fummo noi gli aggrediti”. Come no!
L’aggressione si era consumata alla fine della manifestazione. Dalle immagini delle telecamere risulta come l’azione sia stata unilaterale da parte dei fascisti provenienti dalla sede di CasaPound che hanno raggiunto un gruppo isolato che – a fine corteo – si era fermato a pochi metri da via Eritrea.

[Cesena] Cinque decreti penali contro l’antifascismo per l’opposizione a CasaPound

Riceviamo e condividiamo il comunicato dell’Assemblea Antifascista di Cesena in merito ai decreti penali – cioè condanne prima di un processo – applicati a cinque antifascisti per l’opposizione all’apertura della sede fascista cittadina di CasaPound.
Non solo CasaPound ha dietro una pianificazione quasi aziendale, soldi e protezioni dall’alto che consentono al neofascismo di agire sul doppio livello della politica legale e della violenza squadrista. Spesso, ha anche il favore di Questure e Procure… Solidarietà e resistenza!

A seguire il comunicato

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