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[Cesena] Assoluzione in appello per l’opposizione alla sede fascista!

Con grande gioia riceviamo e pubblichiamo questo comunicato.

Si è concluso martedì 25 marzo 2025, dopo sette anni e quattro mesi, il processo a carico di 4 compagn*, accusat* di essersi oppost* in diversi modi all’apertura della sede di Cagapound di Cesena avvenuta a gennaio 2018 in via Albertini 28/D (poi chiusa e riaperta prima in via Giorgio Amendola 9 e nel maggio 2024 in Corte Dandini 4).
Inizialmente condannate in primo grado dal Tribunale di Forlì, la sentenza di Appello a Bologna ha invece assolto tutte e quattro le persone imputate, annullando quindi le iniziali condanne che (lo ricordiamo) erano:
– per tre imputat* una multa di 800 euro a testa per diffamazione (nello specifico accusat* di aver diffuso un volantino che ricordava la complicità di chi concede i propri locali in affitto ai gruppi neofascisti, affisso per Cesena, con indicati nomi e cognomi dei summenzionati proprietari);
– per la quarta compagna una condanna a 7 mesi di carcere per tentata violenza privata, con l’accusa di aver tentato di convincere verbalmente i proprietari a non affittare il loro negozio a un gruppo di fascisti dichiarati.
Oltre alle condanne gli imputati avrebbero dovuto pagare le spese processuali anche della controparte e un risarcimento ai proprietari del locale, Daniele e Francesco Lombardini, di circa 9000 euro, dato che questi si erano costituiti come parte civile al processo, che verteva sulle testimonianze accusatorie di alcuni poliziotti e degli stessi fascisti.
Il tentativo, palese, era quello di intimidire l’antifascismo militante con titoloni sui giornali locali, processi, condanne ed estorsioni da migliaia di euro.
Ora aspettiamo le motivazioni della sentenza, ma possiamo già dire che questo tentativo è fallito.

In questi anni di processo sono state fatte numerose iniziative per sostenere le nostre compagne e i nostri compagni: assemblee, presidi sotto al tribunale in occasione delle udienze, trekking solidali ultra-partecipati (di cui l’ultimo il 16 marzo scorso), cene e concerti benefit, cortei.
E proprio uno di questi cortei vogliamo ora menzionare, nello specifico quello che si è svolto a Cesena il 13 novembre 2021, di contrasto alle politiche antiproletarie e filopadronali del governo Draghi e contro la narrazione dello Stato e dei media della gestione Covid e quella dei gruppi fascisti che volevano parlare di libertà (proprio loro!) strumentalizzando alcune delle proteste contro il green pass.
In seguito a questo corteo, nato anche come momento benefit per le spese processuali delle persone indagate per l’opposizione a Cagapound, altri 3 compagn* sono stati accusati di aver sottratto una telecamere ad un digos.
Nello specifico, due accusat* di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale, e un terzo accusato di favoreggiamento. Nella recente sentenza di Appello il compagno accusato di favoreggiamento è stato assolto, mentre per le altre due persone è caduta la rapina aggravata ed è rimasta una condanna a poco più di 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale.

Di fronte all’arroganza del potere, che con le sue leggi prova a schiacciare chi protesta e chi lotta – ultimo esempio è il ddl sicurezza che il governo Meloni vorrebbe approvare definitivamente nei prossimi mesi – e allo sdoganamento odierno (anche istituzionale) delle peggiori ideologie razziste, suprematiste, militariste e fasciste a livello mondiale, bisogna continuare a mobilitarsi.
La solidarietà ci dimostra che chi lotta non è mai sol*!
Gratitudine e amicizia va a chi in questi anni ha continuato a sostenere chi si trovava sotto processo. I contributi solidali a sostegno delle persone assolte in appello, tolte le spese per gli avvocati, saranno usati per chi si trova ancora a fare i conti con la repressione che in questi tempi non risparmia di certo i suoi colpi.

Antifasciste ed Antifascisti di Forlì e Cesena

[Cesena] Casapound apre la sua nuova fogna

Cesena. Il movimento neofascista Casapound il 25 maggio 2024 ha inaugurato a Cesena la sua nuova sede (dopo aver chiuso quella di Piazza Amendola 9) in Corte Dandini numero 4, quindi in pieno centro storico, accanto al ristorante “Donini per la gola”, che è un altro punto di ritrovo per i fascisti locali (luogo dove Casapound ha svolto spesso il suo tesseramento e alcune iniziative politiche).
Tra croci celtiche e vessilli della Decima Mas, la nuova sede è stata denominata dai fasci “Diavolessa”. Formalmente riveste la formula del circolo privato gestito dall’associazione ‘Il Garampo’.
All’inaugurazione pomeridiana è intervenuto l’ex consigliere di Casapound a Bolzano, Andrea Bonazza, membro della direzione nazionale del movimento, ed è seguito un concerto d’area neofascista con i gruppi DDT e Wild Alley.

Sulla vicenda questi alcuni articoli della stampa locale:
https://www.cesenatoday.it/cronaca/25-aprile-durissima-invettiva-del-sindaco-rai-occupata-e-in-citta-un-circolo-espone-le-croci-celtiche.html
https://www.cesenatoday.it/politica/casapound-inaugura-il-nuovo-circolo-in-pieno-centro-operiamo-alla-luce-del-sole-anche-in-romagna.html
https://www.corrierecesenate.it/casapound-trova-posto-in-corte-dandini/
https://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/diavolessa-simboli-identitari-inaugurato-circolo-casapound-0fe183db

Sul generale Vannacci a Ravenna, il Salone dei Mosaici e l’associazione Tessere del 900

La Romagna non si fa mai mancare niente, vero? Così circa due mesi fa il generale Roberto Vannacci, ormai noto a livello nazionale, di recente promosso a capo di stato maggiore delle forze operative terrestri dell’esercito a pochi giorni dall’avvio di un procedimento disciplinare da parte del ministero della Difesa per i contenuti del suo libro omofobo, sessista e razzista, l’11 dicembre scorso ha presentato a Ravenna il suo “Il mondo al contrario”, dapprima autopubblicato e distribuito su Amazon e poi rieditato dalle edizioni di destra “Il Cerchio” di Rimini. Libro che ha venduto, a quanto si dice, più di 200.000 copie divenendo un caso letterario, anche se di arte letteraria nel testo se ne trova ben poca, e che in diverse parti d’Italia ha suscitato diverse proteste che sono riuscite in qualche caso a bloccarne la presentazione. La cosa più interessante è però chi ha organizzato l’iniziativa.

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A Roma in via Acca Larentia neofascisti da tutta Italia. Anche da Cesena

Anche quest’anno diversi militanti e gruppuscoli neofascisti d’Italia si sono dati appuntamento di fronte alla ex sede del MSI di via Acca Larentia a Roma, nel quartiere tuscolano, per commemorare tre militanti del Fronte della Gioventù, l’ala giovanile del Movimento Sociale, uccisi il 7 gennaio 1978, due da militanti dei Nuclei Armati per il Contropotere Territoriale ed un altro da un agente a seguito di scontri con la polizia davanti alla sede del partito neofascista. Anche quest’anno, com’era ampiamente scontato, al rito del presente i centinaia di astanti hanno risposto col saluto romano. Centinaia di persone inquadrata militarmente, per centinaia di braccia tese.

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[Forlì-Cesena] Maschilismo e patriarcato di Casapound

Di seguito una breve analisi a partire dalle ultime azioni del noto movimento neofascista in provincia di  Forlì-Cesena, che si sono prodotte non solo in ambito romagnolo visto che le azioni si inseriscono in una strategia nazionale, tesa ad inserirsi in maniera vomitevole nel dibattito sul patriarcato sviluppatosi dopo l’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin.

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[Cesena] Casapound senza vergogna affigge striscione antifemminista su uccisione di Giulia Cecchettin

Casapound senza vergogna a Cesena affigge striscione anti-femminista a proposito dell’uccisione di Giulia Cecchettin da parte di Filippo Turetta.
Il testo del vomitevole striscione, apposto questo 24 novembre sul cavalcavia adiacente al centro commerciale Coop Lungo Savio, ed anche in diverse città italiane, è:
“ma quale patriarcato, questo è il vostro uomo rieducato”

I fasci, che a Cesena hanno recentemente aperto una nuova sede in Piazza Giovanni Amendola 9, negano l’esistenza del patriarcato, e il fatto stesso che esista un problema profondo di cultura maschilista in Italia, addirittura riconducendo questo femminicidio, uno dei purtroppo tantissimi che avvengono ogni anno in questo paese, allo “svirilimento” del maschio italiano da parte delle teorie femministe, per cui il “maschio” corrotto da questa “decostruzione sociale e di genere”, persi i tradizionali ruoli patriarcali e cioè “i fondamentali e complementari ruoli di Uomo e Donna”, diventerebbe “imbelle” e “senza virilità”, non più in grado di gestire i rapporti con l’altro sesso. Una reazione, il femminicidio, quindi addirittura in qualche modo giustificato dai fascisti.

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[Cesena] Apre un nuovo covo fascista e razzista in centro storico

La nuova sede di CasaPound a Cesena, in piazza Giovanni Amendola 9

Diamo questa notizia, di cui hanno riferito anche alcuni giornali locali1.

Nella serata di venerdì 27 ottobre è stata aperta ufficialmente la nuova sede cesenate dell’organizzazione CasaPound, con un “brindisi” che ha visto la presenza di qualche volto noto del neofascismo locale.

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5 giugno Asta Benefit Antifa

Manca poco al giorno dell’asta benefit a sostegno delle 4 persone antifasciste condannate a pagare 15 mila euro per l’opposizione all’apertura della sede di Cagapound a Cesena (qui è narrata la vicenda: https://osservatorioantifaromagna.noblogs.org/il-tribunale-di-forli-condanna-lantifascismo/)

Il 5 giugno, dalle ore 10.00 in poi guarda i post (attenzione, l’asta si terrà esclusivamente su Intangram!) sui profili Instagram degli artisti e delle artiste che hanno donato le proprie opere per l’asta. Tieni d’occhio anche il profilo della pagina asta_antifa_cesena perché alcune opere saranno postate lì!
Partecipare all’asta è semplice!
Vai a dare una sbirciatina alla pagina https://www.instagram.com/asta_antifa_cesena/ per leggere come funzionerà e per vedere quali sono queste bellissime opere di cui stiamo parlando!
Non perderti l’asta e spargi la voce!!!
La solidarietà è un’arma!