Quando la disinformazione regna sovrana, diventa possibile anche confondere nazismo e anarchia, due cose in netto contrasto: l’uno simbolo di oppressione e totalitarismo, l’altra di libertà ed autonomia.
Di seguito la notizia data dai media di informazione.
10 febbraio 2020 –
FORLI’ Una svastica, famigerato emblema del nazismo e una A cerchiata a richiamare il simbolo dell’anarchia. E poi la scritta «ebrei», a chiare lettere su un muro nei pressi di un cinema in un quartiere periferico di Forlì, San Martino in Strada. Simboli e scritte deprecabili e discriminatorie, appartenenti a universi e riferimenti lontani anche anni luce tra loro. A disegnarle, nella serata di sabato, sono stati cinque tredicenni, colti sul fatto da un residente della zona che non ci ha pensato due volte ad allertare la Polizia. In poco tempo sono intervenuti gli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Forlì. Una volta sul posto le divise non hanno impiegato molto tempo a individuare gli imbrattatori. I cinque tredicenni, tutti residenti a Forlì, stavano infatti festeggiando il compleanno di un amico in un pub vicino al cinema, pare in compagnia di alcuni dei loro genitori, ignari, tuttavia, del brutto gesto di cui si erano resi protagonisti i figli.
Come è facile immaginare, i ragazzini, essendo minorenni, non possono essere imputabili e quindi sono stati affidati ai loro genitori. I poliziotti della Digos provvederanno comunque a informare dell’accaduto la Procura dei Minori di Bologna. L’ipotesi di reato, di fatto, sussiste ed è quella di «deturpamento o imbrattamento di cose altrui» previsto dall’articolo 639 del codice penale aggravato dall’articolo 604 ter che prevede un aumento di pena nei casi in cui il fatto venga commesso per finalità di discriminazione, odio etnico, razziale o religioso». Intanto gli agenti hanno cancellato le scritte mentre il Comune provvederà a breve a ripristinare l’intonacatura del muro vandalizzato.