Il Coordinamento Antifascista Romagnolo presenta
[Cesena] Romagna Antifascista. Ombre nere sul terzo millennio
Il Coordinamento Antifascista Romagnolo presenta
da Staffetta
Ovviamente si tratta di un episodio marginale, locale, forse stravagante. Ma rimuovere i temi sociali – del lavoro, dello sfruttamento, del razzismo, del sessismo, ecc. – dall’azione autorganizzata può portare alquanto fuori strada. Così, secondo RomagnaOggi, a Forlì i neofascisti paiono ben accetti o tollerabili al “popolo viola” in lotta per l’acqua bene comune.
Riceviamo e condividiamo questo appello a contestare l’ennesimo episodio di normalizzazione “culturale” del Fascismo, tanto più esemplare perché viene dai soliti “amministratori” pubblici che giurano fedeltà alla Costituzione… Se volete esprimere la vostra opinione sull’iniziativa gastronomico-fascista potete anche rivolgervi a: Casa Artusi, via Costa 27, 47034 Forlimpopoli (FC), telefono 0543.743138, mail info@casartusi.it.
FONTE:
https://romagnantifa.noblogs.org/antifascismo/contro-iniziativa-a-tavola-con-mussolini/
Appello del gruppo “Predappio antifascista” contro l’iniziativa organizzata nell’ambito dei “Lunedì di casa Artusi”, che vede il dittatore fascista inserito tra i personaggi più rappresentativi della Romagna
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Rimini: fermati undici di Forza Nuova
RIMINI – Violazione della legge antiterrorismo, sequestro di persona, possesso di armi e materiale inneggiante al Terzo Reich: sono solo alcune delle accuse che hanno portato al fermo di undici tra simpatizzanti e membri di Forza Nuova, compresi due minorenni e un dirigente provinciale del movimento. Il blitz dei carabinieri e’ scattato la notte scorsa, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda di Bologna su cui vige ancora stretto riserbo. Gli undici sarebbero stati in procinto di attaccare un centro sociale. (Agr)
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Ennesimo atto di aggressione nei confronti del Laboratorio Occupato Paz.
Rimini, 11-03-2007
Nella tarda serata di sabato 10 marzo due auto parcheggiate poco lontano dal laboratorio sono state fracassate da un gruppo di ignoti squadristi. L’azione è durata pochi secondi ed è stata portata a termine con un piano studiato nei minimi dettagli.
Dopo le scritte di matrice nazista di qualche mese fa, le bombe molotov di qualche settimana fa, questo ulteriore atto di violenza rende la situazione molto preoccupante, perchè è ormai evidente che tali azioni non sono addebitabili a sparuti rigurgiti fascisti di ragazzini annoiati, ma sono il risultato d’un lavoro pianificato a tavolino da un gruppo militarmente organizzato, che colpisce con precisione chirurgica e con logica
squadristica il Laboratorio Occupato Paz e i suoi frequentatori. Questa escalation di attentati sembra avere un obiettivo preciso: dopo i danni alla struttura e alle cose, i danni alle persone! Tutto questo è stato agevolato dalla mancanza di illuminazione della sede stradale di via montevecchio e dall’assenza di un parcheggio in cui poter posteggiare le macchine senza creare problemi alla viabilità e al tempo stesso non lasciarle alla mercè di teppistelli organizzati.
Questione già posta in precedenza all’attenzione dell’amministrazione comunale e di quartiere.
Non vogliamo cadere nella logica dello scontro tra opposti estremismi e proprio per questo vogliamo richiamare l’attenzione delle istituzioni e degli organi di stampa su quanto sta accadendo nei nostri confronti. E’ il momento dell’assunzione di responsabilità per ogni organo democratico del territorio, prima che la situazione creata da questo gruppo paramilitare, che agisce impunito nell’ombra, degeneri in qualcosa di irreparabile.
Laboratorio Occupato Paz
(ricevuto per e-mail)
http://www.ecn.org/antifa/article/1334/RiminiennesimoattaccofascistaalPAZ
La scorsa notte intorno all’una e mezza circa, lo spazio del Lab. Sociale Paz, è stato oggetto per l’ennesima volta di un attacco fisico . Questa volta,
dopo ripetuti lanci di enormi petardi e scritte nazifasciste, sono state lanciate 2 molotov, una sul retro e una vicino al cancello. Sono, inoltre, state portate via anche le bandiere all’ingresso in particolare quelle contro il dal molin ecc… Crediamo che questi attacchi, di diversa origine e natura, siano alimentati da una propaganda di natura politica contro il Lab. Paz, finalizzata a limitarne lo spazio di libertà, di agibilità politica e autonoma, propri di uno spazio sociale che ha saputo raccogliere e tradurre in percorsi di lotta – al di fuori delle logiche della rappresentanza – le molteplici istanze che il territorio della Provincia di Rimini sta, finalmente, esprimendo.
Dalla lotta contro l’inceneritore e i legami clientelari che lo sostengono (così come per il Trc, la 3 ° corsia ecc), dalla lotta contro la repressione sui cittadini migranti, dalla lotta contro un concetto di SICUREZZA bieca e razzista, dalla lotta sulla questione dell’emergenza abitativa, passando per tutti quei percorsi legati dal paradigma che la guerra globale e permanente racchiude.
Dentro questa spirale che vede agire diversi attori, da un lato, la stampa, che non smette mai di utilizzare la scusa del dovere di cronaca per stigmatizzare questo spazio sociale; dall’altro la politica ufficiale e, di converso, i provvedimenti giudiziari che ci vedono coinvolti, non ultimo i due decreti penali di condanna – uno per la lotta contro l’utilizzo dell’ aeroporto civile di Rimini come base dei
marines americani diretti in Iraq e, l’altro, per l’azione informativa del 23 dicembre 2006 , nel centro di via della gazzella, volta a smascherare l’utilizzo arbitrario e clientelare di soldi pubblici destinati all’autogestione dentro le logiche spartitorie di uno dei partiti della cosiddetta sinistra radicale – segnalano come anche a Rimini, vi sia il tentativo di rilegare le lotte sociale del movimento nell’ambito della ghettizzazione/criminalizzazione, in buona sostanza, di rimandarle esclusivamente a quei dispositivi di ordine pubblico e di sicurezza, ben incarnati nei provvedimenti post fatti di Catania.
Fonte Globalproject
http://www.ecn.org/antifa/article/1307/RiminiattaccofascistaalLabSocialePAZ