Sull’ipotesi di scioglimento di Forza Nuova

Oggi si fa un gran parlare di scioglimento dei gruppi fascisti dopo l’assalto di questi (leggasi Forza Nuova) alla sede di Roma della Cgil (assalto avvenuto con la sostanziale copertura dei dirigenti di polizia li presenti che ben sapevano dove Fiore, Castellino e soci si stavan dirigendo, dato che lo avevano annunciato precedentemente dal palco).
Però, rileviamo che non ci è sembrato che quando i fasci assaltavano centri sociali o accoltellavano immigrati la sinistra istituzionale si sia mai troppo scandalizzata.
Eppure c’è chi in tutti questi anni non ha mai abbassato la testa contro i fascisti e contro chi gli concede l’agibilita’ per agire e organizzarsi. Sono coloro che proprio la sinistra istituzionale chiama “estremisti”, coloro che vogliono che i fascisti non trovino spazio da nessuna parte.

E a proposito, se a Roma abbiamo visto il gruppo di Fiore strumentalizzare una giusta protesta contro uno strumento di controllo sociale sul mondo del lavoro e non solo, crediamo valga la pena di rilevare che a Cesena a strumentalizzare dubbi e paure è invece il partito delle tartarughe frecciate (con in prima fila l’ex candidato sindaco del gruppo fascista, Antonio Barzanti). È chiaro che se non si emarginano questi elementi da certe proteste, le stesse corrono il rischio non solo di venire strumentalizzate da gente che grida alla dittatura mentre ne sogna una ancora peggiore, ma anche di essere screditate come immancabilmente fasciste o conniventi coi fascisti.

Detto questo, ci sono quattro persone che sono finite recentemente condannate dal tribunale di Forlì proprio per aver pensato che sia cosa giusta e santa che i fascisti non debbano trovare spazio in nessuna piazza, in nessun luogo, da nessuna parte.
Nel caso di queste quattro condanne, però, non ci sembra che la sinistra istituzionale e le sue appendici – associazioni partigiane incluse – si siano poi tanto scandalizzate.
Evidentemente c’è gente che è antifascista solo quando gli fa comodo.

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Si fa un gran parlare della proposta di scioglimento di FN dopo l’assalto orchestrato contro la sede romana della Cgil.
Ma di episodi per sciogliere questo partito fascista chi oggi è al governo ne avrebbe avuto a bizzeffe.
Si può ad esempio fare riferimento, tra gli altri, al tentativo di assalto al centro sociale Paz di Rimini nel 2007, in cui fascisti bolognesi e romagnoli di FN tentarono di incendiare il posto, proponendosi perfino il sequestro del custode (presente anche l’ex dirigente romagnolo Mirco Ottaviani, oggi nella dirigenza della Rete dei Patrioti, gruppo neofascista nato dalla scissione di molte sezioni italiane di FN, comprese quelle della romagna).
La sentenza di appello del 2010 definì per questo episodio FN un movimento eversivo.
Tanto per tenere allenata la memoria, si ricorda che nel 2007 al governo c’era proprio il centro-sinistra, con Romano Prodi come presidente del consiglio. Mentre al tempo della sentenza d’appello, nel 2010, c’era il centro-destra con Silvio Berlusconi.
Nessuno nella politica istituzionale né nel 2007, né nel 2010 chiese lo scioglimento di FN. Forse l’attacco fascista ad un centro sociale – cosa assai frequente anche all’epoca – non faceva notizia o non interessava.

QUI LA NOTIZIA DELLA CONDANNA PER EVERSIONE AI MILITANTI DI FORZA NUOVA: https://zic.it/rimini-assalto-al-paz-la-corte-dappello-condanna-forza-nuova-per-eversione/

ANCHE SE POI LA CASSAZIONE POI CANCELLÒ L’AGGRAVANTE DI EVERSIONE https://www.libertas.sm/rimini-assalto-di-forza-nuova-al-paz-per-la-cassazione-niente-eversione/