Apprendiamo dai giornali di questo gesto, la scritta “partigiani assassini”, compiuto dove si erge la lapide dedicata a cittadini inermi uccisi nel 1944 dai nazifascisti. Un episodio da mettere in relazione sicura con il via vai in camicia nera avvenuto tra 28 e 29 ottobre in Romagna in vista delle celebrazioni a Predappio dell’anniversario della marcia su Roma, con relativo corteo di nostalgici.
Riprendiamo dai giornali locali:
Una mano ignota, con una bomboletta di spray nero, ha imbrattato con scritte d’insulto ai partigiani la cartellonistica che si affaccia sul monumento che ricorda le 26 vittime dell’eccidio avvenuto sulle pendici comunali di Bagno di Romagna [provincia di Forlì-Cesena]. L’episodio è stato scoperto ieri. E qualcuno già in giornata è anche intervenuto a cancellare la scritta sovrapponendovi dell’altro spray-vernice, di colore marrone. Non prima però che la vicenda fosse diventata di dominio pubblico.
e ancora:
La scritta, a caratteri cubitali, è stata vergata presumibilmente nel pomeriggio di sabato sulla bacheca situata di fronte al monumento eretto a memoria dei 27 cittadini uccisi al Carnaio, bacheca che descrive il terribile eccidio e che è stata installata da vari anni sul lato destro della provinciale S.Piero-S.Sofia.
Sul luogo dell’eccidio del Carnaio, il 25 luglio 1944 dopo una lunga giornata di rastrellamenti, 26 cittadini furono fucilati dalla polizia italo-tedesca in rappresaglia all’uccisione di tre tedeschi. Ora in questi luoghi è possibile visitare “Il Parco della Memoria”, mentre all’interno della Cappella del Cimitero di San Piero in Bagno è stato inaugurato nel 2020 il Sacrario del Carnaio, con i nomi delle vittime li sepolte.
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