[Rimini] Aggressione razzista, parla Emmanuel

Parla il ragazzo accoltellato dal razzista, residente nel riminese, Valerio Amato

“Ero già morto, ma ora sto tornando a vivere”, così Emmanuel Nnumani, l’immigrato vittima di una brutale aggressione a sfondo razziale avvenuta nel marzo scorso a Rimini, ha sintetizzato il suo calvario dopo mesi di ospedale. Come ha confermato lui stesso al quotidiano Il Resto del Carlino, di quel tragico 22 marzo non ricorda quasi nulla, un vuoto totale colmato solo dai racconti degli amici e soprattutto dalle profonde cicatrici che gli sono rimaste.

Dopo l’aggressione da parte del 29enne Valerio Amato che lo accoltellò e poi lo investì in auto, Emmanuel fu trasportato e ricoverato in fin vita nel reparto Rianimazione dell’ospedale ‘Infermi’ di Rimini dove è rimasto in coma per due settimane prima di essere dichiarato fuori pericolo. “Non ricordo Niente, ho come un vuoto, so soltanto che ero morto. E che dopo mi sono ritrovato in coma”, ha spiegato il giovane immigrato. A ricordargli quello che è accaduto c’è però una difficoltà motoria che sta cercando di superare con la riabilitazione e soprattutto una lunga cicatrice sulla gamba destra e i segni delle coltellate ricevute sotto l’ascella.

“Comunque adesso sto meglio, faccio anche qualche passo senza carrozzina” ha assicurato Emmanuel che sta seguendo con impegno le terapie di riabilitazione presso la clinica Sol et Salus. Il ragazzo ha riportato la frattura di tibia e perone, è stato operato e ha un chiodo e due viti. Anche la deglutizione migliora: prima mangiava solo frullati, ora la dieta prevede cibi morbidi” hanno spiegato i medici che lo hanno in cura, assicurando: “Emmanuel collabora, dà risposte agli stimoli e alle terapie cui viene sottoposto e abbiamo chiesto una rivalutazione al reparto Ortopedia”

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