
Quest’anno per l’anniversario della marcia su Roma a Predappio erano stati annunciati ben due cortei: alla solita sfilata nostalgica organizzata dalle pronipoti del pelato, Orsola e Vittoria, e da coloro che svolgono la fantomatica “guardia” alla tomba dello stesso, sotto la guida di Angela Di Marcello, coordinatrice dei volontari che “sorvegliano” tutto l’anno la cripta e collaboratrice delle pronipoti, si era aggiunta la presenza di Forza Nuova che, alla ricerca di un po’ di visibilità nazionale dopo la continua perdita di iscritti, aveva annunciato di voler svolgere una propria manifestazione.
L’annuncio é avvenito per bocca del rappresentante legale di Forza Nuova, Francesco Minutillo, avvocato di Forlì, ex Azione Giovani, ex AN, ex Destra di Storace, ex Fratelli d’Italia (lo stesso che anni fa cui fu addirittura sospeso da FdI nel 2016 per frasi fasciste e razziste su facebook di questo tenore: “Solo un nuovo manifesto di Verona contro islamici e negri ci può salvare. Nuove leggi razziali e tutela della cristianità: ecco cosa dovremmo fare. Ma gli italiani popolo bue non lo faranno anche per colpa della nostra schifosa costituzione scritta dai maiali partigiani”).
Il partito del noto fascista Roberto Fiore, che ha avuto stragisti nelle sue frequentazioni ed è stato condannato due anni fa per aver guidato l’assalto del 9 ottobre 2021 alla sede romana della Cgil, aveva annunciato la sua intenzione di riproporre, attraverso la propria presenza, il saluto romano sia attraverso comunicati stampa sia con un volantino fatto circolare prima dell’evento. Il contenuto in sintesi era questo: “Domenica a Predappio torna il Rito del Presente col Saluto Romano! Dopo anni di persecuzione e dopo le vittorie e assoluzioni in Tribunale, possiamo tornare ad onorare degnamente i nostri morti”. Questo perché le sezioni unite della Cassazione nel 2024, con sentenza relativa alla commemorazione del 2022, in occasione del centenario della Marcia su Roma, ha deliberato che quando questo saluto da imbecilli si svolge in un contesto di cosiddetta commemorazione dei defunti e senza finalità di propaganda o incitamento alla ricostituzione del partito fascista, non sussistono profili di rilevanza penale. Ovviamente un modo per dire: fate pure tutti i saluti romani che volete.
Così domenica 26 ottobre avrebbero dovuto essere due le occasioni in cui Predappio avrebbe dovuto essere lordato da questa gentaglia: al mattino con le eredi Mussolini assieme ai nostalgici e al pomeriggio con Forza Nuova (si, perché negli ambienti fascisti esistono da sempre divisioni, personalismi e tentativi egemonici). Senonché quest’ultimo corteo, per lo scorno di Roberto Fiore, era stato poi posticipato d’autorità al pomeriggio dalla questura di Forlì-Cesena.
La motivazione della questura é stata che entrambi i gruppi chiedevano di svolgere la propria manifestazione al mattino senza aver trovato un’intesa tra le parti per un’organizzazione comune.
A questo punto i neofascisti aderenti a FN hanno partecipato, non prima che Fiore con al suo fianco Giuliano Castellino avesse inscenato qualche piagnisteo a favore di telecamera, a quello del mattino partito da piazza Sant’Antonio con arrivo al cimitero di San Cassiano dove c’è la cripta del pelato gestita dalla famiglia.
Lo stesso Fiore, che era arrivato personalmente da Roma con Castellino e altri dei suoi, ha preferito non partecipare personalmente al corteo, anticipando che Forza Nuova in futuro tenterà ancora di contendere alle eredi della famiglia Mussolini il primato nell’organizzazione delle ricorrenze fasciste di Predappio (con quali forze é tutto da vedere, viste le ripetute scissioni) e che avrebbe denunciato il Questore di Forlì per avergli negato l’organizzazione del mattino.
Alla presenza di circa 700 presenti, qualche decina di forzanovisti, come annunciato in anticipo sui giornali (sempre pronti a riportare i comunicati dei fasci), si é quindi esibita nei saluti romani al rito del “presente”, imitata da qualche nostalgico. Gli altri nostalgici che hanno seguito le indicazioni delle pronipoti hanno invece optato per un saluto dipinto dai giornali locali come “più sobrio”: una mano sul cuore. Differenze di lana caprina.
Al consueto rito del “presente” davanti alla cripta di Mussolini, patetico e sinistro allo stesso tempo, si é così assistito al contendersi della spoglia immonda e della sua funzione rituale, mentre le pronipoti accusavano pubblicamente Fiore al microfono: “quest’anno abbiamo avuto difficoltà a organizzare la commemorazione perché una forza politica, che non nominiamo, ci ha mancato di rispetto allo scopo di ottenere visibilità”.
Aldilà di contrapposizioni e accuse tra fascisti duri e puri e camerati accusati di essere troppo moderati e timorosi, in un tentativo di egemonia sulla ricorrenza tra chi gestisce in maniera familistica il movimento dei nostalgici e alcuni gruppi organizzati come Forza Nuova, quel che ancora una volta si è celebrata a Predappio é stata una orripilante, schifosa propaganda del regime fascista e dei suoi esponenti a cominciare dal suo fondatore, non certo una semplice funzione religiosa, come vorrebbero dare ad intendere le organizzatrici e le ambigue leggi italiane e le sentenze sul tema, rapidamente fatte proprie dai fascisti per legittimare ricorrenze come questa. Manifestazioni connotate in modo fin troppo chiaro sia simbolicamente, sia ideologicamente, sia politicamente.
Se non sono mancati i saluti romani (nessuno ne dubitava!), tra insegne degli Arditi d’Italia, labari delle associazioni combattentistiche e della Folgore e pure esponenti della Falange spagnola, presenti sono stati gli omaggi al dittatore pelato, chiamato “sua eccellenza”, gridati a squarciagola al grido di “duce, duce”. Una liturgia che si esprime a braccia tese, con camicia nera o meno, con bambini e ragazzini appresso, in un omaggio a una dittatura spietata che ha portato alla persecuzione dalle organizzazioni operaie, alla guerra, alle leggi razziali e ai campi di sterminio. Tutto questo ponendo un paese intero, Predappio, sotto scacco per tutta la durata.
Ovviamente il sindaco predappiese Roberto Canali, di centro-destra, non ha avuto nulla da ridire, figuriamoci! Ma dobbiamo ricordare che anche i suoi predecessori di centro-sinistra han sempre preferito tutelare quei tre negoziacci che han fatto fortuna vendendo i cimeli del ventennio.
Nel paese – l’Italia – in cui si manganellano gli studenti antifascisti e chi manifesta per Gaza, in cui si prova addirittura ad imporre a privati cittadini la rimozione di bandiere palestinesi dai propri balconi quando passa il Giro d’Italia, é un fatto che i fascisti nostalgici del regime possono marciare indisturbati.
Non è un caso che Roberto Fiore abbia annunciato l’intenzione di voler organizzare un dibattito a Predappio a marzo del prossimo anno sulla famosa “Lettera ai giovani in camicia nera” che Togliatti scrisse nel 1936, invitando pure il sindaco. Un modo come un altro per cercare la definitiva legittimazione politica attraverso una pagina di storia, scritta dal fu segretario e leader del Partito comunista italiano, a dir poco vomitevole.

Qui sotto i link di alcuni organi di stampa:
https://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/due-cortei-a-predappio-forza-f7e27a14
https://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/forza-nuova-a-predappio-doppio-63030f70
https://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/forza-nuova-ci-riprovera-seconda-8171a0f0