Questa mattina, domenica 13 febbraio, si è consumato a Forlì l’ennesimo tragico capitolo di questo paese impazzito.
L’associazione neo fascista Casa Pound Italia, da poco attiva anche nella nostra città (aihnoi!) ha promosso una manifestazione con eco regionale per celebrare il “giorno del ricordo”, commemorazione creata ad hoc per ritinteggiare di spregevole revisionismo i fatti delle foibe di Jugoslavia.
La manifestazione (a cui hanno partecipato una trentina di neo fascisti) svoltasi in Piazza Saffi è stata cordialmente accordata dalla questura, che ha però respinto la richiesta da parte del Coordinamento Antifascista Romagnolo di un contro-presidio informativo, adducendo i soliti motivi di “mantenimento dell’ordine pubblico”: morale della favola ai fascisti è concessa la piazza agli antifascisti no.
Un gruppo di circa trenta tra ragazze e ragazzi si recato in piazza per un volantinaggio di contro informazione, perchè le menzogne revisioniste non fossero l’unica voce in capitolo in città, ma è stato loro vietato di entrare in piazza Saffi da cordoni di polizia in tenuta antisommossa.
Infatti i ragazzi sono stati fermati mentre si avvicinavano alla piazza da decine di agenti tra celere e digos, vietando così a dei cittadini e cittadine forlivesi di entrare nella loro piazza per distribuire volantini ai propri concittadini.
Il fatto è di un’allarmante ed evidente gravità senza precedenti.
Mentre il gruppo antifascista era bloccato in via Jacopo Allegretti da decine di celerini con manganelli imbracciati che spintonavano e minacciavano a profusione, uno degli attivisti antifascisti è entrato nel vicino bar “Ozio” per richiamare l’attenzione del pubblico lì presente su quanto di criminoso si stava consumando a pochi metri da loro. Alcuni dei clienti sono usciti a dar sostegno al gruppo antifascista lamentando il trattamento autoritario delle “forze dell’ordine”.
Successivamente gli antifascisti hanno imboccato corso della Repubblica per entrare in piazza: ancora una volta la strada gli è stata sbarrata all’ordine di “non passa nessuno” (all’altezza della chiesa del Suffragio) e il gruppo ha distribuito volantini, urlato slogan contro i fascisti protetti dai cordoni di agenti (che i camerati non mancano mai di marchiare come “servi”: ci domandiamo di chi, a questo punto) che hanno così negato a un gruppo di persone di usufruire degli spazi pubblici della propria città.
La cosa è inammissibile, gravissima e allarmante, ma non finisce qui.
Mentre i camerati profondevano dalla piazza blindata le loro follie criminali, all’interno della sala convegni comunale di via delle Torri, il Comune di Forlì teneva una conferenza (con sorridenti esponenti bipartisan di questa dirigenza comunale) con gli stessi insultanti toni revisionisti e fascisteggianti sul tema delle foibe.
Correndo per prevenire l’azione della polizia gli antifascisti sono riusciti ad aggirare la piazza ed entrare nella sala per intervenire al convegno pubblico presieduto da consigliere comunale Spada e dall’assessoressa alle politiche educative (!!) Tronconi (il primo pidiellino, che già ha espresso simpatie per Casa Pound, aveva già partecipato a un precedente convegno del neonato gruppo forlivese).
La richiesta di intervenire per portare una visone differente (ossia storica) dei fatti delle foibe è stata respinta con offese e critiche, e il ragazzo che si era proposta di parlare è stata addirittura allontanato a forza dalla sala da un agente della digos per la sua intenzione di esprimere la sua posizione in merito! dopodiché gli antifascisti hanno lasciato la sala e la farsesca conferenza revisionista è proseguita (una quarantina di persone, ultrasessantenni, tra il pubblico).
Da segnalare gli unici dati positivi della giornata: la popolazione forlivese si è dimostrata solidale all’azione antifascista (tre signore che ascoltavano la conferenza se ne sono andate indignate dalla sala per il divieto imposto agli antifascisti di intervenire, solidarizzando con questi ultimi) e i camerati di casa Pound, assediati in una piazza semi deserta, hanno levato le loro sporche tende prima dell’ora annunciata.
Vorremmo in questa sede esortare tutti i lettori e le lettrice, specie se cittadini forlivesi, a riflettere sulla gravità assurda e ingiustificabile di quanto si è verificato questa mattina: non solo è stato impedito a dei ragazzi e ragazze di esercitare il loro diritto di libera circolazione (divieto fisico, pena manganellate e denunce, di entrare in piazza Saffi!!) e di libera espressione, ma si è consumato un capitolo di drammatica complicità tra la dirigenza comunale e la criminosa azione revisionista che sta massacrando la realtà storica a fini strumentali di riabilitazione del cancro fascista.
La città è sempre più militarizzata (videocamere ovunque, pattuglie fisse in centro e massiccio dispiegamento di “forze dell’ordine” ad ogni manifestazione pubblica che non sia uniformata al delirante pensiero politico imposto dal potere costituito) e la giornata di oggi ha messo in risalto quanto la libertà e la democrazia siano concetti vuoti con sui ripulirsi le mani sporche di soprusi e violenze, perpetrate ai danni di chi viene etichettato come “sovversivo” per aver commesso il micidiale reato di dissociarsi dall’autoritarismo imperante di questo stato fallito.
La costituzione, la democrazia, la giustizia non hanno impedito (anzi!) che questa mattina dei neo fascisti si radunassero in una pubblica piazza, scortati e protetti dai poliziotti che loro stessi odiano; non hanno impedito che le organizzazioni neo fasciste riemergessero (e stanno, innaffiate di soldi da partiti come il Pdl, crescendo sempre più) ne che i diritti fondamentali di circolazione, di espressione, di manifestazione fossero garantiti a chi, nel giusto, voleva contrastare coloro che trovano supporto in quelle stesse istituzioni che dovrebbero impedirne l’esistenza.
Questa mattina le contraddizioni di questo sistema autoritario e fallito sono emerse in tutta la loro evidenza: la libertà è concessa solo nei modi, tempi, luoghi e per motivi che i detentori del potere decidono per tutti/e noi. Chi si ribella a questo stato di cose è un sovversivo, un agitatore, un criminale, un pericolo pubblico, un destabilizzatore dell’ordine sociale, perchè il dissenso è tollerato solo se non mette in discussione il potere.
I fascisti, ultimi cani da guardia di questo potere, benchè formalmente incostituzionali, vengono protetti e finanziati perchè funzionali, gli antifascisti (come chiunque altro si batta per la libertà contro l’oppressione di ogni matrice, dittatoriale o democratica) vengono repressi, denunciati, minacciati, allontanati.
Questa signori e signore è Forlì: per tutti voi che vivevate nell’illusione che la nostra serena cittadina fosse un crogiuolo di sorrisi, gelati in centro, aperitivi e pacifiche relazione, ora sappia che il cancro fascista si sta annidando anche nella nostra città e che i “difensori della legge” lo protegge.
Chiediamo a tutti e tutte di mobilitarsi, scendere in piazza con noi nelle prossime giornate antifasciste; chiediamo di fare pressione sul comune (telefonate, mail) perchè non conceda mai più alcuno spazio ai neo fascisti e soprattutto vi chiediamo di sostenere la lotta contro l’oppressione e la militarizzazione della nostra città.
Svegliamoci dal torpore mediatico che ci dipinge la nostra nazione come “libera e democratica”: la realtà è una strada sbarrata dalla celere per difendere i fascisti e la repressione preventiva di ogni dissenso.
Per info scrivere a
caf.romagna@googlegroups.com
Fonte: la Scintilla on line