[CESENA] Un’altra aggressione razzista

A nemmeno due mesi dall”aggressione razzista avvenuta la sera di venerdì 29 agosto davanti alla sede di CagaPound, ne é avvenuta una seconda nella notte tra l’11 e il 12 ottobre 2025 in Corso Mazzini. Ambedue di sera, ambedue in pieno centro a Cesena e contro ragazzi residenti a Cesena ma originari di altri paesi.

Se il 29 agosto l’aggressione verso tre ragazzi che passavano tranquillamente davanti alla sede neofascista in Corte Dandini aveva visto una quindicina di camerati uscire dalla sede ed affrontare i ragazzi con sedie, cinture e bottiglie, questa volta protagonista dell’attacco fascista é stato un gruppo composto da una quarantina di giovani che, dopo aver partecipato ad una cena in un locale della zona a suon di saluti romani, ha finito la serata per le vie del centro tra cori, fumogeni ed inni italiani, fino a che ha incrociato due ragazzi, colpevoli solo di essere uno di origine albanese e uno marocchina.

“Intorno alla mezzanotte di sabato  – questo il racconto di uno dei ragazzi – mentre mi trovavo col mio amico, siamo stati circondati e aggrediti da un gruppo di circa 40 giovani, che ci hanno colpito con calci e pugni senza alcuna provocazione. Dopo essere caduto a terra e aver perso conoscenza, sono stato trasportato al pronto soccorso, dove mi è stata diagnosticata una frattura del cranio e una ferita lacero-contusa al cuoio capelluto, con una prognosi di 30 giorni”.

Dalle informazioniraccolte e dalle indiscrezioni trapelate dai giornali locali il cerchio degli assalitori risulta riconducibile ad un nuovo gruppuscolo che tenta di inserirsi all’interno del tifo organizzato del Cesena calcio.
Un gruppo che il tifo organizzato storico della “curva mare” cesenate non riconosce.
Su Instagram sono circolate alcune foto della serata, riprese poi dai giornali, col gruppo in quesione dietro lo striscione “Giovani Cesena 1312”. Un’indiscrezione da parte della stampa locale, di certo dietro fonte di polizia, ci dice che “le immagini delle telecamere in mano agli investigatori (in cui però non c’è la videoripresa del pestaggio ) mostrano questo gruppo formato prevalentemente da cesenati e da qualche gemellato bresciano”.

Anche se, a dire dei giornali locali, sempre ben ammanicati con caserme e questura, le indagini avrebbero per ora escluso che il gruppo possa essere vicino agli ambienti di CagaPound (partito che ha sede a poca distanza dal luogo di questa seconda aggressione), puntando il dito piuttosto su una nuova frangia giovanile di estrema destra “composta da ragazzi attorno ai 20 anni d’età”,  la cosa non è del tutto esatta. Un paio di giorni dopo l’aggressione é uscita infatti una nota ufficiale di “Difendi Cesena”, espressione locale di CagaPound, in cui è stata fornita, non richiesta, una difesa d’ufficio degli aggressori.

La nota di CagaPound/Difendi Cesena sull’aggressione dell’11 ottobre – nota che sostanzialmente la legittima – e che parla di “alcune testimonianze oculari, secondo le quali l’innesco della rissa sarebbe da attribuire al giovane albanese che poi ha denunciato l’aggressione”, rivendicando “uno dei pochissimi episodi dove alcuni ragazzi italiani, anziché scappare o soccombere al bullismo di certe seconde generazioni, reagiscono e prevalgono”, oltre a ricalcare il solito vittimismo caro all’estrema destra e a ribaltare completamente il quadro di ciò che é accaduto accusando gli aggrediti (una strategia già usata anche in occasione della prima aggressione di agosto), la dice lunga sul grado di “parentela politica” della sede di Corte Dandini con qualcuno dei giovani che hanno preso parte alla cosa. La legittimazione postuma di questa nuova aggressione da parte di CagaPound, inoltre, può essere interpretata come un tentativo di fare proselitismo in certi ambienti giovanili – a larga maggioranza maschili – che, già in proprio, sembrano adottare un razzismo impulsivo e irrazionale come elemento di aggregazione.

Negli ultimi anni, a Cesena come nelle altre città italiane, c’è stato un passaggio culturale (non certo spontaneo ma costruito nel tempo su vari fattori) che ha portato parte del corpo sociale a passare ad una sorta di indifferenza in relazione alla presenza di sedi di raggruppamenti apertamente fascisti e nei confronti di attacchi xenofobi portati avanti da gruppi organizzati o da singoli razzisti radicalizzati. Osservando i commenti sui “social” alla notizia di questa nuova aggressione, risulta chiaro come ci sia una parte della città, più o meno grande, che arriva a giustificarla perché rivolta contro due “stranieri”. Anche se i commenti sui social non possono certamente essere indicativi del sentire profondo di una città, con tutte le differenze di impostazione che derivano da sensibilità individuali e appartenenza a strati sociali diversi, sembra evidente che segnalano comunque una tendenza preoccupante: un sentimento razzista e xenofobo in costante ascesa.

In questi 7 anni e mezzo che separano quest’ultima aggressione dall’apertura nel 2018 della prima sede cittadina di CagaPound, possiamo osservare come oggi i gruppi neofascisti si muovano sentendo di godere di una qualche legittimità politica, seppur ancora limitata, che in anni precedenti senz’altro non avevano. Le loro imprese “extralegali”, di conseguenza, sembrano essere accolte sostanzialmente con noncuranza e non destare particolari risposte (lasciamo perdere quelle giudiziarie), quando non trovano addirittura persone che le appoggiano quando appunto dirette contro quelle che sarcasticamente vengono definite “risorse”, contorcendo un termine coniato dalla sinistra per indicare le persone immigrate, o contro i “maranza” di seconda generazione.

Se oggi assistiamo a ignobili campagne per la “remigrazione” (tema introdotto in Italia proprio da CagaPound e rilanciato da altri gruppi dell’estrema destra e perfino da settori della destra istituzionale) e ad aggressioni in rapida successione (non solo a Cesena ma un po’ in tutta Italia, non ultimi gli attacchi di matrice fascista agli attivisti “pro-pal”) non è soltanto perché c’è un esecutivo di destra-destra al governo (il governo Meloni) ma soprattutto perché in un presente di guerra ed incertezza economica, prodotto dalle politiche istituzionali ad ogni livello, é noto come sia più facile creare dei perfetti capri espiatori su cui dirigere la rabbia indotta piuttosto che fornire soluzioni reali. Capri espiatori, del resto, creati abilmente in questi lunghi anni da certi operatori dell’informazione e dei mass-media, che in ultima analisi sono tra i maggiori responsabili di questa involuzione culturale razzista – tra i quali va annoverato chi non trova sbagliato dare spazio sulle proprie testate al vittimismo di CagaPound o alle misere difese dei responsabili di quest’aggressione.
Giornalacci monotematici, articolisti ben pagati per le loro sciocchezze, think-tank influenti, canali e pagine dedicate sui social network ed algoritmi incentrati su un unico argomento, programmi radiofonici e televisivi specializzati in false notizie ed esagerazioni tese a creare il giusto senso del “pericolo” perché venga richiesta più “sicurezza”, più “pulizia”, più repressione, più “ordine”.
Giustificazioni per una democrazia autoritaria (o, se volete, un fascismo di ritorno) su cui si innestano le campagne razziste dei movimenti di estrema destra, di cui le aggressioni sono una parte non trascurabile.

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FONTI LOCALI

https://www.cesenatoday.it/cronaca/denuncia–aggressione-di-gruppo-in-centro-a-cesena.html

https://www.corriereromagna.it/cesena/cesena-pestaggio-squadrista-in-centro-gli-autori-sono-un-nuovo-gruppo-di-giovani-pseudo-tifosi-YJ1694357

https://www.corriereromagna.it/home/cesena-indagini-su-un-agguato-xenofobo-in-centro-XK1693101

https://www.cesenatoday.it/cronaca/aggressione-replica-pestaggio-stranieri-gruppo-aspiranti-ultras.html

https://www.corriereromagna.it/cesena/cesena-aggressione-in-centro-scrivono-alcuni-dei-partecipanti-e-presenti-ai-fatti-non-era-una-sfilata-politica-ma-una-cena-tra-amici-siamo-stati-YG1697256