Archivio mensile:Ottobre 2021

[Predappio] corteo dei nostalgici autorizzato dalle istituzioni

Questa domenica 31 ottobre i fascisti, come ogni anno, da innumerevoli e troppi anni, caleranno a Predappio per celebrare il loro pelato defunto preferito (quello, per intenderci, appeso a Piazzale loreto).

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24 ottobre – Report Trekking Solidale

E’ stata davvero una bellissima escursione quella di domenica 24 ottobre, per chi ha partecipato al TREKKING SOLIDALE benefit per le quattro persone recentemente condannate per l’opposizione all’apertura della sede neofascista di Cesena. Una trentina di persone, animate dallo spirito solidale e dalla voglia di respirare aria buona e stare insieme in natura, ha portato le proprie gambe – oltre al proprio contributo – per i monti dell’appennino romagnolo, tra i meravigliosi colori del bosco autunnale, dei suoi sentieri e delle sue mulattiere, dalla Borgata medievale di Le Gualchiere vicino a Bagno di Romagna (dove un tempo sorgeva un antico mulino per follare e tingere la lana) fino ad arrivare su al bivacco di Nasseto, un altipiano a quota 897 mt. formatosi milioni di anni fa da una frana sottomarina, stupendo luogo dove si è fatto tappa ritemprandoci gustando buonissimi panini vegan e sorseggiando sangiovese rosso-rubino (anche per omaggiare la storia del luogo, dato che lì un tempo vi si trovava sin dal 1500 un’osteria che accoglieva viaggiatori di passaggio, pellegrini e briganti che transitavano per la vecchia romea germanica).
Poi via di nuovo in cammino, nel bosco accogliente e protettivo, tra querce, carpini, aceri e faggeti, salite e discese, terra e roccia, respiri e sorrisi (e piedi chi più chi meno bagnati nel guadare il torrente) fino a ritornare all’inizio del nostro cammino.
Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno partecipato a questa giornata, riuscita perfettamente!
La solidarietà cammina per i suoi sentieri!

(P.S. grazie anche a chi ha portato lo striscione!)

Fonte: Autogestione Romagna

Il Governo Draghi ha deciso. Forza Nuova non verrà sciolta

Alla fine, come prevedibile, la cosiddetta mozione per sciogliere FN e i partiti fascisti annunciata dalla maggioranza di governo dopo l’assalto del 9 ottobre alla sede romana della Cgil è diventata al Senato un semplice Odg (approvato con voto di PD, LeU, M5S e Iv, astensione di Lega e FI e voto contrario di FdI) assolutamente non vincolante e che quindi non prevede un impegno preciso e fattivo dell’esecutivo di governo.

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[Cesena] CasaPound lascia la sede di via Albertini

Leggiamo dai giornali locali online

CasaPound ha lasciato la sede in via Albertini, nella Valdoca. “È stata data disdetta ai proprietari – informa Antonio Barzanti, candidato sindaco alle comunali del 2019 per CasaPound ed esponente del movimento –. Ci trasferiremo in un’altra sede in città”.
La vicenda dell’affitto nel gennaio del 2018 di un negozio di via Albertini all’associazione culturale Histrion, che a sua volta ospitava Casapound, ebbe anche risvolti giudiziari con un processo penale che vide cinque attivisti di sinistra imputati di violenza privata, minacce e diffamazione nei confronti dei proprietari dell’immobile. Quattro di essi sono stati condannati in primo grado con una sentenza dello scorso settembre. I proprietari hanno affisso un cartello con l’informazione che l’immobile è in vendita.

La politica del manganello non è “antifascista”!

L’Unione Sindacale di Base (USB) di Cesena condanna fermamente il Governo Draghi per aver ordinato le cariche della polizia , con uso di lacrimogeni e idranti, contro i picchetti dei portuali in sciopero e le persone presenti solidali con loro.
Ora è chiaro a tutti a cosa è servita la torbida gestione dei fatti di Roma. La gazzarra fascista indisturbata, che ha visto protagonisti poliziotti infiltrati e vecchi arnesi del neo-fascismo da sempre noti per i loro legami con i servizi segreti è servita per: criminalizzare, dividere e colpire i lavoratori che si oppongono al folle decreto sul Green Pass, con la benedizione di CGIL CISL UIL che chiedevano la “liberazione del porto”, in pieno appoggio a un governo che fra licenziamenti, aumenti di prezzi e tariffe, compressione dei salari sta letteralmente massacrando il mondo del lavoro.
Come USB esprimiamo la nostra solidarietà ai portuali di Trieste, Genova come a quelli di Ravenna in lotta contro il Green Pass.Così come la esprimiamo a tutti quei lavoratori in sciopero aggrediti le scorse settimane da vere e proprie squadracce “private”, assoldate dai padroni e che agiscono anch’esse indisturbate sotto gli occhi della polizia.
Facciamo appello a tutti i lavoratori sul pericolo che rappresenta questo governo espressione del grande capitale , delle multinazionali, della UE e della Confindustria.
Un governo con il compito di scaricare i costi della pandemia e della crisi sui ceti popolari e rilanciare i profitti per il padronato.
Oggi è toccato ai portuali. E domani a chi toccherà?

Unione Sindacale di Base Cesena
18/10/2021

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Sui fatti di oggi a Trieste

18 ottobre 2021

Qualsiasi opinione si possa avere (anche ipercritica) sulle mobilitazioni nogreenpass fuori e davanti al porto, e anche se in mezzo c’è varia gente con cui non abbiamo nulla con cui spartire, in ogni caso l’intervento delle forze del disordine statale è come sempre vergognoso e da respingere. Un attacco pretestuoso (vi era infatti un blocco solo parziale del porto) che serve unicamente al ministero dell’interno per far credere di saper gestire le piazze dopo la figuraccia rimediata a Roma con l’attacco indisturbato alla sede della Cgil.

Un ultimo appunto su alcuni dei vergognosi commenti classisti che in questi giorni abbiamo letto sui media da parte di vari intellettuali e commentatori vari:

se vi sono critiche da fare a questo movimento – e noi ne abbiamo, in alcuni casi anche gravi e fondamentali – queste devono sempre partire da una lettura reale della composizione sociale, da un internità ai movimenti di lotta e non da un altezzoso moralismo, questo sì radical-chic. Parlare di masse ignoranti manovrate dall’esterno è solo la versione “di sinistra” delle teorie complottiste che devono vedere in qualsiasi movimento sociale una qualche mano misteriosa che muove le pedine. Le persone (in questo caso quelle che erano fuori dal porto) sanno pensare e nel caso sbagliare con la propria testa.

Gruppo Anarchico Germinal –  Trieste

18 ottobre 2021

Trekking Solidale nell’Appennino romagnolo

Segnaliamo questa bella iniziativa solidale.

DOMENICA 24 OTTOBRE
TREKKING SOLIDALE NELL’ APPENNINO ROMAGNOLO

Camminata/escursione a sottoscrizione benefit per le recenti condanne comminate dal tribunale di Forlì a 4 persone per l’opposizione all’apertura della sede fascista di Cesena.

SOTTOSCRIZIONE CONSIGLIATA: DAI 10 EURO IN SU !
Pranzo al sacco e buon vinello li portiamo noi, tu portati il bicchiere/tazza per bere e l’acqua!
(Ma fateci sapere in quantx siete, così da valutare la quantità di panini e vino)

ORARIO D’INCONTRO: ORE 9:30
LUOGO DI PARTENZA: PARCHEGGIO CENTRO COMMERCIALE CONAD MONTEFIORE A CESENA
(il luogo del trekking dista circa 30-40 minuti dal luogo di ritrovo/partenza e ci si arriva in auto)

Consigliamo di portarsi, oltre l’acqua, anche scarpe buone, una giacca e uno spolverino nel caso di pioggia improvvisa.
Nel caso dovesse piovere fin dal mattino, invece, si cercherà di rinviare a breve termine la data dell’escursione.

ATTENZIONE! Per partecipare bisogna che ce lo facciate sapere, prenotandovi attraverso un messaggio al numero 351.0934193
oppure mandando una mail a spazio.solebaleno@bruttocarattere.org

Il tribunale di Forlì Condanna l’antifascismo

■ IL TRIBUNALE DI FORLÌ CONDANNA L’ANTIFASCISMO! ■
Solidarietà alle antifasciste e agli antifascisti condannatx per essersi oppostx all’apertura di un covo fascista a Cesena.

Mercoledì 15 settembre 2021 al Tribunale di Forlì si è tenuta l’udienza definitiva di primo grado, con relativa sentenza, del processo che vedeva imputate 5 persone per diversi reati riguardanti la composita opposizione contro l’apertura della sede di Cesena di Casapound aperta in Via Albertini 28/D nel gennaio 2018.
Nella fattispecie, i fatti si riferiscono a delle “pressioni” – che sarebbero avvenute subito prima dell’apertura del covo dei fascisti del terzo millennio – nei confronti dei proprietari del negozio che sarà poi di fatto affittato proprio al gruppo di estrema destra, e a un volantino che ricordava le complicità di chi concede i propri locali a questi gruppi affisso per Cesena, con indicati nomi e cognomi dei summenzionati proprietari.
Dopo diverse udienze – e diversi presidi antifascisti solidali di fronte al Tribunale – il giudice, Ilaria Rosati, ha assolto una di queste cinque persone e condannato le altre quattro. Tre di queste sono state condannate ad una multa di 800 euro a testa per diffamazione, per la diffusione del già detto volantino, sebbene non si sia portata una sola prova a carico nei loro confronti: né un fermo di polizia con identificazione, né immagini di telecamere e nemmeno il sequestro del volantino in questione. É bastata la sola testimonianza di un paio di poliziotti che dicono di averle viste affiggere il volantino per farle condannare, anche se queste hanno sempre affermato di aver distribuito un volantino differente da quello preso in esame (un volantino esistente, effettivamente diffuso davanti a negozi sfitti che, genericamente, invitava i proprietari a non affittare i propri spazi a movimenti fascisti).
Un’altra persona è stata invece condannata a sette mesi di carcere, con pena sospesa, per tentata violenza privata, con l’accusa di avere tentato verbalmente di convincere i proprietari a non affittare il loro negozio ad un manipolo di picchiatori fascisti dichiarati.
Oltre alle condanne, c’è da aggiungere anche il pagamento complessivo delle spese legali e processuali e un risarcimento di circa 9.000 euro in totale per i proprietari del negozio, Daniele e Francesco Lombardini, padre e figlio (quest’ultimo avvocato) costituitisi come parte civile, che hanno lamentato un danno di immagine e psicologico, telefonate di persone risentite per la scelta di affittare il negozio a un gruppo di fascisti ed esprimendo il timore di ipotetiche ritorsioni.
In tutto si parla quindi di circa 15.000 euro da dover sborsare se in appello la sentenza di condanna dovesse essere confermata.
Come già detto altre volte, senza voler fare qui dello sterile vittimismo, queste persone pagano anche per le tante iniziative e lotte antifasciste portate avanti a Cesena a seguito dell’apertura della sede di Casapound (sede che fu oggetto anche di esposti da parte dei condomini dello stabile in cui era situata, che certo non gradivano questo tipo di vicinato, e che oggi risulta in vendita e frequentata pochissimo, con parte del gruppo di Casapound impegnata come settore attivo nell’organizzazione dei cosiddetti “No Paura Day” ed un’altra transitata sul carro di Fratelli d’Italia, partito che in città ha recentemente aperto una sua sede in piazza del Popolo, dove prima c’era la sezione del PD).
Ancora di più, anche se non una novità, queste condanne ci sembrano il frutto del clima che respiriamo oggi in Italia, dove tra discriminazioni etniche e di genere, aggressioni ai lavoratori in lotta da parte di squadracce private pagate dalle imprese, manovre poliziesche e giudiziarie contro l’opposizione dal basso agli ultimi governi e sempre nuovi e affinati strumenti repressivi non ci deve stupire che un giudice nell’epoca attuale si senta giustificato a condannare quattro antifascistx….per antifascismo! In questo modo legittimando indirettamente la presenza dei gruppi fascisti e delle loro gesta sui territori.
Ovviamente, è chiaro che le antifasciste e gli antifascisti che sono statx condannatx andranno sostenutx, anche riguardo l’aspetto solidale-monetario per quella che ci appare come una vera e propria estorsione da migliaia di euro.
Il tentativo palese è quello di intimidire le persone disposte a lottare per un’idea di esistenza in totale contrapposizione con l’ideologia autoritaria, sfruttatrice e sostanzialmente fascista.
Spetta a tutte e tutti noi – antifasciste e antifascisti, persone libere, solidali – dimostrare che non hanno raggiunto lo scopo, e dimostrare che chi lotta non è mai solx!

– ANTIFASCISTE ED ANTIFASCISTI DI FORLÌ E CESENA
– INDIVIDUALITÀ LIBERTARIE

Per sottoscrivere il presente comunicato, da parte di gruppi, collettivi, spazi, etc, la mail a cui fare riferimento è questa: cesenantifa@inventati.org

Forza Nuova: nipotini della Guardia di ferro

di Saverio Ferrari (*)

Forza nuova, nata nel settembre 1997, è tra le più vecchie fra le formazioni neofasciste post-missine. Di stampo integralista cattolico, si ispira senza infingimenti, da sempre, alla Guardia di ferro rumena fondata da Corneliu Zelea Codreanu, uno dei più sanguinari movimenti antisemiti che l’Europa abbia mai conosciuto. Attiva negli anni Trenta e Quaranta, la Guardia di ferro arrivò a collaborare con i nazisti e praticare l’azione terroristica su larga scala. I “legionari” (così si facevano chiamare) della Guardia di ferro furono soprattutto protagonisti di spaventosi pogrom antiebraici, tra gli altri quello di Bucarest del 22 gennaio 1941. Un atto bestiale: i legionari irruppero nel quartiere ebraico, incendiando le sinagoghe, devastando e distruggendo. Al macello comunale vennero radunati centinaia di ebrei. Dopo aver simulato una cerimonia kosher molti di loro vennero trascinati al mattatoio, sgozzati e appesi ai ganci, come carcasse di animali, con la scritta al collo «carne ebrea». «Li avevano scorticati vivi, a giudicare dalla quantità di sangue», riferì in un suo telegramma l’ambasciatore degli Stati Uniti in Romania, menzionando tra i corpi anche una bambina di meno di cinque anni, appesa per i piedi. Altri, disse, erano stati decapitati. Per un raggio di diversi chilometri si rinvennero i corpi degli ebrei assassinati dalla furia della Guardia di ferro. Più di un centinaio di essi furono ritrovati nudi il 24 gennaio a Banasea, sulla linea tra Bucarest e Ploiesti, altri ottanta sulla strada per Giurgiu. Un bilancio finale non si riuscì mai a stilarlo. Le fonti più attendibili parlarono di 630 morti e 400 scomparsi.

Costituita da Roberto Fiore (già promotore alla fine degli anni Settanta di Terza posizione) e da Massimo Morsello (prima nella sezione del Fuan di via Siena a Roma, poi nei Nar), ambedue fuggiti a Londra nel 1980 (inseguiti da mandati di cattura per associazione sovversiva e banda armata e successivamente condannati rispettivamente a cinque anni e sei mesi e a otto anni e due mesi), Forza nuova è stata più volte oggetto di attenzioni da parte della magistratura. Moltissimi sono stati gli episodi che hanno visto militanti e dirigenti di Fn, o che vi avevano fatto parte, condannati per aggressioni violente. L’elenco sarebbe lunghissimo. Ma riguardo la natura di questa organizzazione, di particolare rilevanza sono stati due pronunciamenti della Cassazione: il primo, dell’8 giugno 2010, con sentenza avversa a una denuncia di Roberto Fiore, ritenne «pienamente giustificato l’uso delle espressioni» «nazifascisti» e «neofascisti» nei confronti di Forza nuova. Il secondo, del 10 febbraio 2011 (sentenza 4938 della Quinta sezione penale), assolveva dall’accusa di diffamazione il direttore e un giornalista del «Corriere della Sera», denunciati anche in questo caso da Roberto Fiore, per l’intervista a un politico che definiva l’organizzazione «chiaramente fascista» e «portatrice di valori quali la xenofobia, il razzismo, la violenza e l’antisemitismo». Il testo della sentenza affermava che «alla luce dei dati storici e dell’assetto normativo vigente durante il ventennio fascista, segnatamente delle leggi razziali», la qualità di fascista «non può essere depurata dalla qualità di razzista e ritenersi incontaminata dall’accostamento al nazismo».

Forza nuova, dopo aver subito nel maggio 2020 una grossa scissione che ha dato vita alla Rete dei Patrioti e prosciugato molte sezioni territoriali, si è infiltrata come scelta strategica nei movimenti No Vax e No Green Pass, radicalizzando paroled’ordine soprattutto contro la “Dittatura sanitaria”. La lotta con CasaPound per l’egemonia nella galassia neofascista la sta spingendo sempre più verso derive violente. L’assalto alla Cgil è un punto di arrivo, volto a segnare con un inconfondibile marchio fascista la propria azione.

(*) ripreso dalla pagina facebook dell’Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre

Sull’ipotesi di scioglimento di Forza Nuova

Oggi si fa un gran parlare di scioglimento dei gruppi fascisti dopo l’assalto di questi (leggasi Forza Nuova) alla sede di Roma della Cgil (assalto avvenuto con la sostanziale copertura dei dirigenti di polizia li presenti che ben sapevano dove Fiore, Castellino e soci si stavan dirigendo, dato che lo avevano annunciato precedentemente dal palco).
Però, rileviamo che non ci è sembrato che quando i fasci assaltavano centri sociali o accoltellavano immigrati la sinistra istituzionale si sia mai troppo scandalizzata.
Eppure c’è chi in tutti questi anni non ha mai abbassato la testa contro i fascisti e contro chi gli concede l’agibilita’ per agire e organizzarsi. Sono coloro che proprio la sinistra istituzionale chiama “estremisti”, coloro che vogliono che i fascisti non trovino spazio da nessuna parte.

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